COME FARE ABBASSARE LA FEBBRE VELOCEMENTE – Se la febbre non è l’indicatore di un’infezione più grave, si può abbassare facilmente e in tempi veloci con questi rimedi:
Molto riposo e molto rilassamento, senza sforzi come se fossimo in un normale giorno di lavoro Bere molta acqua, alimentarsi con cibi caldi e con frutta e verdura Evitare gli sbalzi di temperatura Vestirsi a strati, a cipolla Fare eventualmente un bagno tiepido, magari con l’aceto di mele
Cosa fare in caso di febbre che non scende?
Cosa fare se non scende – In caso di febbre alta, se dopo 2/3 giorni la situazione non migliora, è bene farsi visitare dal proprio medico curante soprattutto in presenza di altri sintomi associati. Anche i casi di febbricola persistente non vanno sottovalutati.
Cosa fare se la febbre non scende neanche con la tachipirina?
Cosa fare se la febbre non scende con gli antipiretici – Prima di tutto è bene sapere che la febbre di per sé non è motivo di preoccupazione, perché non danneggia l’organismo. Bisogna allertarsi quando:
il bambino ha pochi mesi e febbre molto alta la febbre va oltre i 40.5 sono presenti altri sintomi importanti
Se vostro figlio ha la febbre oltre i 38 gradi e a un’ora o due dalla somministrazione del paracetamolo non cala, valutate anche altri aspetti, per esempio se sta bene, è vispo, colorito, ha appetito. Se la febbre comunque non supera i 39.5 gradi il fatto he non si abbassi non è un fattore particolarmente preoccupante.
È possibile, in caso di febbre alta e malessere, associare paracetamolo e ibuprofene alternandoli, ma è importante in ogni caso chiamare il medico e spiegare nel dettaglio come sta il bambino, quanta febbre aveva prima del paracetamolo, che altri sintomi manifestava e come sta un’ora dopo il medicinale (non solo quanta febbre ha).
A quel punto sarà il medico a valutare il da farsi anche in base alla storia clinica del bambino, alla sua età, agli altri eventuali sintomi, ma il più delle volta consiglierà di continuare a monitorare il piccolo. Non andate subito nel panico se, dopo aver somministrato paracetamolo, la febbre non scende,
Dove si mette il ghiaccio quando si ha la febbre?
I principali rimedi che contribuiscono, ad un seppur temporaneo benessere e che consentono ad abbassare la temperatura corporea alta, nell’adulto, sono: applicare impacchi freddi asciutti: borsa del ghiaccio oppure un asciugamano o un fazzoletto tenuto in freezer da applicare su fronte, polsi e caviglie.
Quanto ci mette a passare la febbre?
La febbre (in genere più elevata quando l’infezione è dovuta a un virus di ceppo A) e i dolori iniziano a scomparire dopo 2-4 giorni, e la maggior parte dei disturbi fa il suo decorso in un arco di tempo compreso tra 4 e 7 giorni.
Cosa fare se la tachipirina non fa effetto?
In primo luogo, quando il paracetamolo non risulta efficace, è opportuno appurare se la posologia è corretta. A volte, infatti, non ha effetto perché viene assunto in un dosaggio troppo basso. Una domanda di: Alessandra Da quando sono rimasta incinta soffro molto spesso di mal di testa che viene soprattutto in mattinata oppure dopo pranzo. Elisa Valmori Salve signora, intanto vorrei precisare un poco il dosaggio della Tachipirina perché è ormai assodato che questo farmaco sia il primo da scegliere in gravidanza e allattamento, ma è anche altrettanto vero che spesso e volentieri viene sotto-dosato con il rischio di risultare del tutto inefficace.
Il principio attivo della Tachipirina è il Paracetamolo, che agisce come anti-piretico (ossia contrasta la febbre) e come anti-dolorifico ma, a differenza di altri anti-dolorifici (quali aspirina o acido acetil-salicilico, ibuprofene o moment, aulin o nimesulide, oki o ketoprofene), non riduce l’infiammazione: agisce semplicemente alzando la soglia del dolore.
Il paracetamolo va assunto nel dosaggio di 500 mg in soggetti di peso inferiore ai 50 kg, per quelli di peso superiore il dosaggio è di 1000 mg (anche 2 compresse da 500 mg assunte insieme) ogni 8 ore, ossia 3 somministrazioni al massimo al giorno. Se lei avesse già utilizzato questa posologia senza beneficio, sarei del parere di indagare meglio questa cefalea (per esempio con un consulto neurologico) per escludere che si tratti di emicrania (in quel caso i farmaci di scelta, compatibili anche in gravidanza, sono i triptani), oppure di una cefalea di tipo muscolo-tensivo, magari suscettibile di miglioramento con delle manipolazioni da parte di un fisioterapista Eventualmente, potrebbe essere compatibile in gravidanza anche l’associazione di Paracetamolo e caffeina (farmaco in commercio col nome di Tachicaf), a patto che si eviti il consumo di caffè, the, coca-cola finché si assume la terapia farmacologica.
Spero di esserle stata di aiuto, a disposizione se desidera ulteriori chiarimenti. Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.
Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto
Come capire se la febbre è virale o batterica?
Quando un bambino si ammala, saper riconoscere l’agente patogeno che ha determinato il malessere è importante ai fini della cura. Prendiamo allora piena consapevolezza di quali sono le grandi differenze tra virus e batteri, in modo da comprendere il criterio con cui il pediatra prescrive tutte le cure del caso.
- La differenza tra virus e batteri è che i secondi sono esseri viventi unicellulari, dotati di un metabolismo autonomo, mentre i primi sono microrganismi che entrano in relazione con noi solo perché hanno bisogno di una cellula ospite per la replicazione.
- I batteri sono suscettibili all’azione degli antibiotici, mentre i virus no,
Non appena si presenta un rialzo febbrile, subito dopo avere finito la visita, la grande attesa del genitore nei confronti del pediatra è legata a un dubbio: prescriverà l’antibiotico? In caso affermativo, l’immediata domanda successiva sarà: ma era proprio così necessario? In caso contrario, invece, il dubbio è sempre lo stesso: ma non sarebbe stato il caso di darglielo? In generale possiamo dire che il sentimento delle mamme e dei papà nei confronti di questo tipo di cure è ambivalente : c’è chi pensa che in questo modo il problema si risolverà più rapidamente e chi ritiene, invece, che affidarsi alle capacità del sistema immunitario, anche se magari è una strada più lunga, sia senz’altro quella preferibile,
- In realtà ogni discorso dovrebbe essere affrontato a partire dall’agente responsabile della malattia, cioè avere la consapevolezza del fatto che l’infezione alla base della febbre e degli altri sintomi sia di tipo virale o batterico.
- Leggi anche: La febbre: smontiamo i falsi miti L’infezione virale L’infezione virale è causata ovviamente da virus,
I virus sono strutture biologiche antichissime, le più antiche che si siano mai affacciate sul pianeta. Hanno dimensioni estremamente piccoli e, a causa di alcune loro caratteristiche, la comunità scientifica non è nemmeno concorde sul fatto di poterli considerare degli esseri viventi a pieno titolo,
Infatti, ad esempio, il ciclo biologico di un virus si limita alla colonizzazione di una cellula ospite e alla propria riproduzione; non esegue alcuna sintesi di proteine, non possiede strutture interne deputate alla conversione di cibo in energia e, insomma, non compie alcuna delle funzioni che possiamo attribuire normalmente a un essere vivente.
I virus sono contraddistinti da una grande instabilità genetica : mano a mano che si trasmettono da un vivente all’altro possono mutare con rapidità, Queste trasformazioni fanno sì che, nel tempo, sviluppino la capacità di eludere il sistema immunitario e, quindi, causare nuovamente la malattia.
La malattia da virus I virus generano malattie perché, avendo bisogno delle cellule per la loro moltiplicazione, inducono all’interno della cellula ospite alcune modificazioni che possono portare a un danno, Spesso si dice che per i virus non ci siano cure: è più corretto affermare che non vale sempre la pena curare le malattie virali con farmaci specifici perché un sistema immunitario sano è in grado di debellare quasi sempre un’infezione virale in maniera autonoma.
Va anche detto che non è sempre semplice eliminare un virus dopo che ha cominciato a colonizzare le cellule del corpo, Solo per alcuni virus (come quelli delle epatiti, alcuni herpes virus, quello dell’HIV) si è riusciti a mettere a punto medicine in grado di agire su alcuni dei meccanismi di replicazione,
- Inoltre, l’alta instabilità genetica di questi microrganismi può portare in tempi rapidi alla creazione di ceppi virali resistenti,
- I batteri I batteri sono esseri viventi a pieno titolo : si tratta di organismi unicellulari, di più grandi dimensioni (sono visibili al microscopio ottico) che, per sopravvivere, hanno bisogno di nutrimento e compiono operazioni metaboliche,
La parola batterio, negli ultimi anni, è diventata meno minacciosa poiché abbiamo scoperto che uomini e batteri possono essere anche buoni alleati. Basti pensare alle tante funzioni positive della flora batterica cutanea, intestinale, delle parti intime, eccetera,
I batteri nocivi, definiti patogeni, sono invece in grado di generare infezioni : in genere queste sono localizzate (pensiamo alle ferite infette, ma anche all’otite batterica) e solo nei casi gravi danno infezioni sistemiche, Una differenza tra malattie virali e batteriche è quella relativa all’esordio delle manifestazioni cliniche: l’infezione virale in genere porta a un’impennata febbrile repentina e con temperature molto alte, il cui momento acuto dura in genere due o tre giorni e poi i sintomi tendono a scemare.
Viceversa le forme batteriche emergono in maniera più progressiva ma si caratterizzano per la persistenza, se non per il peggioramento dei sintomi. La malattia batterica Anche per le malattie batteriche, così come per quelle virali, il sistema immunitario si attiva ed è spesso in grado di contrastare l’attività patogena.
- Tuttavia le infezioni batteriche sono più persistenti di quelle virali e anche più difficili da debellare,
- È per questo motivo che, dopo un eventuale periodo di osservazione che varia a seconda della malattia, se non c’è stato un miglioramento spontaneo il medico potrà ricorrere alla prescrizione degli antibiotici,
Gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri e non contro i virus perché i loro meccanismi d’azione sono specifici per interagire con i primi. Leggi anche: Come fanno i bambini a guarire dalle malattie? La differenza diagnostica Queste diversità portano inevitabilmente a malattie differenti,
- Ci sono quelle spiccatamente virali (come la varicella, l’influenza, le epatiti, i raffreddori eccetera) e quelle evidentemente batteriche (le otiti suppurative, la tonsillite) che già a una prima occhiata consentono al curante di valutare il giusto approccio terapeutico,
- Più incerte sono invece le gestioni delle infezioni delle basse vie respiratorie e quelle intestinali che, pur nascendo la maggior parte delle volte come virali, possono poi « complicarsi » in forme batteriche perché i tessuti diventano più suscettibili ad altre infezioni, definite opportunistiche,
L’esordio virale è più violento Un’altra differenza è quella relativa all’esordio delle manifestazioni cliniche : ad esempio, l’infezione virale in genere porta a una impennata febbrile repentina e con temperature molto alte, Il momento acuto dura in genere due o tre giorni e poi i sintomi tendono a scemare.
- Viceversa le forme batteriche emergono in maniera più progressiva, ma si caratterizzano per la persistenza, se non per il peggioramento dei sintomi.
- Sono, anche queste, informazioni importanti da riferire al pediatra curante, che potrà essere aiutato nella diagnosi, nel caso i sintomi fossero di incerta attribuzione.
Leggi anche: L’alimentazione migliore per il sistema immunitario
Quando la febbre alta e pericolosa?
Febbre: Amica o Nemica? – La febbre alta viene spesso trattata in maniera inopportuna dai pazienti, spinti da errati luoghi comuni e dal timore che possa arrecare danni cerebrali permanenti. In realtà, tale pericolo diviene consistente solo quando si raggiungono temperature corporee piuttosto elevate, superiori ai 41-42°C,
Di conseguenza, l’uso di antipiretici in adulti sani può essere considerato superfluo quando la febbre non raggiunge i 38-38,5°C. Inoltre, il trattamento sintomatico è di secondaria importanza rispetto all’accertamento delle cause; ad esempio, se il rialzo febbrile è causato dall’ infiammazione delle membrane che rivestono il cervello (meningi), il rischio che si producano lesioni neurologiche permanenti e irreversibili è concreto anche per temperature inferiori ai 39-40°C.
Il paziente non dovrebbe quindi lasciarsi spaventare dalla febbre alta in sé, ma dalla concomitante insorgenza di sintomi specifici come (nel caso della meningite ) sonnolenza, irritabilità, cefalea, rigidità muscolare, ipersensibilità alla luce, eruzione cutanea (nelle forme batteriche) e possibili convulsioni (bambini).
- Nella polmonite, la febbre è di tipo continuo-remittente ed accompagnata a tosse, respiro corto e polipnea (aumento della frequenza respiratoria con respiri brevi).
- Di fronte ad una febbre alta non dovremmo porci la domanda » come abbassarla? « , ma chiederci piuttosto » cosa l’ha provocata? » Tutto questo per ricordare che la febbre alta non è una malattia, ma una reazione difensiva del corpo all’attacco di batteri o virus,
Non a caso, un consistente rialzo locale o sistemico della temperatura corporea viene utilizzato anche a scopi terapeutici, nel tentativo di distruggere i tumori (soprattutto quelli superficiali come il melanoma ); è noto da tempo, infatti, che l’ipertermia esalta l’attivazione dei meccanismi immunitari, inclusi quelli diretti contro le cellule tumorali.
Come capire se è febbre da infezione?
Classificazione della febbre – In relazione all’andamento e alla durata delle diverse fasi, si distinguono diversi tipi di febbre.
- Febbre continua : la temperatura corporea raggiunge i 40º e si mantiene pressoché costante durante il periodo del fastigio febbrile. È una forma di febbre tipica delle polmoniti, Solitamente si ha defervescenza rapida con sudorazione profusa.
- Febbre remittente o discontinua : la temperatura corporea durante il periodo del fastigio febbrile va incontro a oscillazioni giornaliere di 2-3 gradi, senza che mai si arrivi però alla defervescenza. È una forma di febbre tipica delle setticemie (infezioni sistemiche gravi) e delle malattie virali, È frequente nella tubercolosi.
- Febbre intermittente : in questa forma si osserva un’alternanza fra periodi di ipertermia e periodi senza febbre nell’arco della stessa giornata. È ciò che accade nelle setticemie, nelle neoplasie e nella febbre iatrogena indotta da farmaci. Oscillazioni che si sviluppano nell’arco di più giorni si osservano invece nella malaria (se il picco di ipertermia si osserva ogni quattro giorni si parla di febbre quartana, se si osserva ogni tre giorni di febbre terzana ), nel linfoma di Hodgkin e in altri linfomi. Una febbre alta (intorno a 40ºC oppure compresa fra 37 e 38°C, in presenza di sudorazione), intermittente e associata a brividi è il sintomo di una febbre settica, originata da un’infezione batterica,
- Febbre ondulante : il periodo febbrile oscilla da 10 a 15 giorni.
- Febbre ricorrente e familiare : febbre mediterranea familiare (FMF), in cui il periodo febbrile oscilla da 3 a 5 giorni.
A seconda della temperatura misurata a livello ascellare, invece, la febbre può essere classificata in:
- Sub-febbre (37-37,5°C)
- Febbricola (37,5-37,9°C)
- Febbre moderata (38-38,9°C)
- Febbre elevata (39-39,9°C)
- Iperpiressia (>40°C)
Cosa vuol dire quando la febbre non scende?
Quali sono le cause della febbre persistente –
- La febbre persistente è una condizione correlata al nostro sistema immunitario, può colpire sia i bambini che gli adulti.
- Nei bambini la febbre persistente è generalmente causata da un’infezione, per questo motivo è importante monitorare sempre la temperatura corporea e la durata della febbre, indicando al medico quali sono i sintomi che il bambino manifesta.
- Relativamente agli adulti, le cause della febbre persistente sono generalmente di natura patologica e sono riconducibili non solo a infezioni (di tipo batterico virale) e a parassitosi ma anche a patologie tumorali.
- Tra le cause della febbre persistente più comuni ritroviamo:
- Infezioni virali (influenza, mononucleosi, malattie esantematiche, epatite A);
- Infezioni batteriche e parassitosi (malaria, scarlattina, ecc.);
- Malattie tumorali (, linfomi, tumore all’ipotalamo).
Quando si fanno le spugnature per abbassare la febbre?
Come dare sollievo al bambino – La febbre aumenta il metabolismo dell’organismo, di conseguenza il bambino perde facilmente liquidi e peso corporeo. Abbassare la febbre, quindi, fa sentire meglio il bambino e previene la disidratazione. È necessario che il bambino beva molto: per esempio acqua, succo e latte, ma non tè o caffè.
Se il bambino ha poca voglia di bere, si può aggiungere lo zucchero o offrirgli assieme una cannuccia per divertimento. I segni più comuni della disidratazione sono la poca urina, la pelle secca (soprattutto le labbra), le poche lacrime quando il bambino piange.Un’altra cosa da fare è non coprire il bambino in maniera eccessiva perché questo può far salire la temperatura oltre il livello stabilito dal « termostato » e contribuire ad aggravare il disagio.
Quando il bambino ha i brividi si può coprire con una coperta leggera, ma appena questi scompaiono o sente caldo è meglio rimuoverla per consentire al corpo di disperdere il calore. Non c’è alcun motivo di forzarlo a mangiare se non ne ha voglia; si può tranquillamente alimentare con piccoli pasti facilmente digeribili, come il brodo, il latte e le spremute di frutta.Non è detto poi che un bambino con la febbre si senta male; ci può essere un bambino con 39°C di febbre che ha voglia di giocare e uno con 37,5°C che non se la sente.
Non è necessario che il bambino rimanga a letto; basta che non faccia sforzi fisici eccessivi perché questi lo rendono più debole, diminuendo l’energia che il corpo ha a disposizione per combattere l’infezione, oppure possono aumentare la temperatura corporea, creando fastidio. Come ridurre la temperatura? Le spugnature con acqua tiepida possono essere utili, ma solo quando gli antipiretici non hanno avuto effetto e, comunque, dopo almeno mezz’ora dalla somministrazione di un antipiretico.
Le spugnature riducono la temperatura perché fanno disperdere calore per via dell’acqua che evapora dalla superficie corporea. Se questa perdita di calore non è preceduta dalla somministrazione di un antipiretico il livello di temperatura prestabilito dal termostato ipotalamico non viene modificato.
L’organismo reagisce quindi mettendo in atto alcuni meccanismi tendenti alla produzione di calore (per esempio brividi e vasocostrizione) per raggiungere nuovamente la temperatura indicata. Tutto ciò contribuisce ad aggravare il disagio del bambino. Per fare le spugnature, si può mettere il bambino in una vasca con poca acqua tiepida e, immergendo spesso la spugna, fargliela scorrere addosso per una ventina di minuti.
Se al bambino vengono i brividi, bisogna aumentare leggermente la temperatura dell’acqua. È possibile fare le spugnature anche a letto se il bambino non ha voglia di alzarsi, basta riempire una bacinella di acqua tiepida e usare una spugna per bagnare leggermente la sua pelle.
Cosa fare in caso di febbre alta?
Cosa fare in caso di febbre alta? – In caso di febbre alta, è opportuno seguire alcune norme di buon senso, tra cui, ovviamente, stare a riposo, in ambienti non troppo caldi, né troppo freddi e con il giusto grado di umidità. È sconsigliabile coprirsi eccessivamente ed è molto importante reidratare l’organismo, bevendo acqua, tè o tisane,
Quando c’è il picco di febbre?
Febbre lieve, se è compresa tra i 38 e i 38.5°C. febbre moderata, se è compresa tra 38.5-39°C. febbre elevata, se è compresa tra 39-39.5°C. iperpiressia, tra i 39.5-41°C.
In quale momento della giornata la febbre è più alta?
Quali sono le cause della febbre? – La temperatura corporea varia lungo la giornata. Solitamente è più bassa al mattino e più alta nel pomeriggio e di sera. Si tratta di variazioni normali, che conseguono all’attività ciclica del metabolismo. La febbre, un incremento anomalo della temperatura, che si presenta in modo duraturo per più ore o giorni, oppure con picchi regolari nelle stesse ore della giornata, può essere provocata da :
Infezioni, virali o batteriche; Patologie infiammatorie, come l’ artrite reumatoide, le vasculiti; Colpi di calore ; Uso di farmaci e vaccini ; Tumori ; Esiti di interventi chirurgici,
A quale temperatura si prende la tachipirina?
Il ricorso a farmaci antipiretici è consigliato solo in caso di febbre alta cioè quando il termometro arriva intorno a 38-38,5°C.
Quanto tempo ci vuole per far scendere la febbre?
Influenza: quanto dura la febbre? – In caso di influenza stagionale, solitamente, la febbre dura almeno 3-4 giorni. Per la maggior parte delle persone, l’influenza costringe a letto per almeno una settimana e può lasciare una sensazione di spossatezza che può durare anche dieci giorni/due settimane dopo la scomparsa dei sintomi.