Terrario per tartarughe: come costruirlo? – Il terrario è la soluzione scelta, in genere, quando si ha la necessità di tenere le tartarughe di terra all’interno. In commercio ne esistono diversi modelli, ma è possibile costruirne uno anche con le proprie mani.
Quali materiali servono per realizzarlo? Di solito, il terrario è composto da una cassetta di legno – nella quale andranno inseriti vari elementi necessari al benessere della tartaruga (come rifugi, piantine, spazio per l’acqua) – e da una fonte di luce e riscaldamento, che permetta di fornire l’illuminazione e la temperatura adatte all’animale.
Esistono vari modi per fabbricarne uno. Se decidi di adoperare dei pannelli di legno, potrebbero servirti:
5 pannelli in legno compensato ; delle viti per il legno ; trapano avvitatore ; sega per il legno ; sega a tazza per effettuare dei fori di areazione; matita e metro a nastro ; come protezione individuale, può essere consigliabile indossare dei guanti, utili per ripararsi da eventuali schegge durante la lavorazione.
Nel costruire il terrario, dobbiamo sempre ricordare di praticare dei fori di areazione sui lati corti, in modo da garantire un buon ricambio d’aria.
Quale terra si usa per le tartarughe?
Terriccio per tartarughe africane o della savana – Le specie di tartarughe provenienti da questi areali vivono in diversi biomi, tra i quali savane, deserti sabbiosi e rocciosi. La Centrochelys sulcata (famosa specie di tartaruga gigante africana) vive a principalmente nelle savane del centro/nord Africa. Substrato Centrochelys sulcata In inverno è necessario alloggiare questa specie in ampie serre riscaldate o terrari indoor. Il substrato migliore è il truciolato di legno depolverato che evita reazioni allergiche, non accumula polvere ed è facile da pulire. Foto di @tortugamadteam Un’altra specie affascinante è sicuramente la Malacochersus tornieri, Comunemente chiamata tartaruga « frittella » per il suo caraoace molto schiacciato. Questo animale vive nelle zone rocciose del Kenia e Tanzania. Questa specie necessita di un substrato misto tra terra e sabbia.
Le pietre devono essere piatte e fissate sovrapposte, in modo da creare dislivelli e pendenze. Vediamo ora come gestire invece il substrato dell’ Astrochelys radiata, Vive in zone aride del Madagascar, ma predilige le foreste con arbusti spinosi. Nei mesi caldi può stare in giardino, a patto che le condizioni climatiche lo permettano.
Ha bisogno di cespugli dove rinfrescarsi. Nei mesi più freddi è obbligatorio un terrario o una serra con un substrato in fibra di cocco poco umida. Per ricreare un habitat stimolante siamo soliti utilizzare le piante finte per l’acquariologia di amtra, Astrochelys radiata substrato Passiamo ora alla principale specie di tartaruga acquatica Africana: la Pelomedusa subrufa, Hanno bisogno di una zona emersa abbondante ricreabile con sabbia e fibra di cocco. Questi animali vivono in pozze fangose che per gran parte dell’anno rimangono asciutte.
Cosa mettere in un terrario per tartarughe?
Testumix è un mix di semi da piantare per tartarughe terrestri e rettili erbivori, da seminare in giardino o in un terrario.75 grammi di semi, tra cui trifoglio, tarassaco, piantaggini varie, cicoria selvatica, enagra, lupinelle, erba medica, ecc. Più di 10 essenze diverse.
Come dimostrano affetto le tartarughe?
Le tartarughe, al contrario di quanto si possa pensare, possono ‘affezionarsi’ ai proprietari, li riconoscono, rispondono al suono della loro voce e con un po’ di tempo e un po’ di fiducia prendono anche il cibo dalle sue mani!
Quanto vanno sotto terra le tartarughe?
Non tutte le tartarughe vanno in letargo! – Questo dipende dalla specie e dalle caratteristiche climatiche del luogo in cui sono tenute. Il letargo può durare da tre a otto mesi, anche se abitualmente dura cinque-sei mesi. E’ importante identificare la razza delle vostre tartarughe per determinare qual è il modo migliore per far passare loro la stagione invernale.
- La regola generale è che più la zona d’origine delle vostre tartarughe o testuggini è vicina all’equatore e meno vi è necessità di ibernarle.
- Ogni razza ha le proprie necessità per una corretta ibernazione.
- Qualsiasi tartaruga o testuggine, non potendo produrre calore, dipende dalla corretta temperatura esistente (o applicata) nell’ambiente in cui hanno deciso di passare la stagione invernale.
Per esempio, le tartarughe originarie di zone desertiche o aride hanno bisogno di un rifugio perfettamente asciutto, posizionato su un tipo di suolo che non rilasci assolutamente umidità mentre altre razze possono essere lasciate all’aperto, anche sotto la pioggia.
Altre ancora, se esposte alla pioggia e al freddo anche minimi, muoiono di sicuro. In breve: ○ Le testuggini terrestri richiedono solitamente un rifugio con un basso tasso di umidità e al riparo da pioggia o allagamenti. ○ Le tartarughe semi-acquatiche presentano di solito una buona tolleranza verso l’umidità ma non sopportano assolutamente il vento e il freddo.
○ Le tartarughe acquatiche richiedono un ampio stagno per poter andare in letargo. ○ Le tartarughe esotiche, in genere, non vanno in letargo.
Dove dorme la tartaruga di terra?
Il letargo è conosciuto come il sonno invernale e non è altro che una strategia che gli animali mettono in atto come protezione dal freddo. Le tartarughe hanno un metabolismo che dipende dalla temperatura esterna (animali ectotermi); per questo, a seconda della specie e dell’habitat in cui si trovano, vanno naturalmente incontro a periodi di ibernazione (letargo invernale) o anche di estivazione (protezione dalle alte temperature estive).
- In questi periodi tutte le funzioni vitali dell’organismo rallentano, in modo da determinare un minimo consumo energetico e quindi permettere la sopravvivenza dell’animale anche senza alimentazione ed idratazione.
- Le tartarughe autoctone ( testudo Hermanni e Graeca ) vanno fisiologicamente in letargo nei mesi più freddi,
Mano mano che le temperature si abbassano gli esemplari di queste specie mangiano sempre meno, fino a cessare totalmente di alimentarsi. Quindi scavano sotto terra fino seppellirsi totalmente. Rimangono in quella posizione da ottobre e marzo (con variazioni di periodo in relazione alla temperatura esterna).
Dove mettere le tartarughe di terra per il letargo?
24 settembre 2022 Se abbiamo una tartaruga, che sia di terra o d’acqua, con i primi freddi di stagione possono sorgere anche i primi dubbi sul letargo. Probabilmente ti starai già chiedendo quando vanno in letargo le tartarughe e quali sono le condizioni migliori per affrontare il letargo delle tartarughe d’acqua e il letargo delle tartarughe di terra. La tartaruga di acqua va in letargo totale intorno a metà novembre, quando inizia a fare freddo e la temperatura scende tra i 4 e i 7 gradi centigradi. Tra il mese di ottobre e il mese di novembre, non appena si iniziano ad avvertire le prime giornate di freddo e la temperatura esterna si abbassa, la tartaruga acquatica inizia a mangiare di meno per svuotare completamente il suo apparato digerente e affrontare al meglio i 6 mesi durante il letargo che la attendono.
- Il periodo durante il letargo, infatti, per la tartaruga acquatica costituisce una fase transitoria in cui seguire il flusso della natura.
- Per riposare bene durante il letargo e sopravvivere ai cambiamenti delle temperature climatica, la tua tartaruga ha bisogno di uno spazio adeguato alle sue esigenze.
Prima di tutto è importante evitare di utilizzare delle vaschette di plastica. È importante, al fine di garantire una vita adeguata sia al risveglio che durante il letargo, possedere un giardino dove poter posizionare un laghetto con delle dimensioni adeguate, ovvero deve possedere un diametro di almeno 2 metri e una profondità di circa un metro.
Queste sono le condizioni ideali affinché l’acqua non geli il corpo della tartaruga e il tuo animale sopravviva, perché in un ambiente non idoneo o con poco spazio, il letargo della tartaruga d’acqua potrebbe interrompersi troppo presto, causandole il decesso per la manifestazione di patologie respiratorie o per la mancanza di cibo.
Per creare una ambiente confortevole per il letargo della tua tartaruga, il fondo del laghetto deve essere ricoperto da terriccio morbido e foglie secche, in modo da offrire un rifugio ideale per affrontare il periodo del riposo. Letargo in casa per le tartarughe acquatiche Ecco alcune indicazioni per creare un habitat adeguato in cui le tue tartarughe d’acqua possano trascorrere il letargo durante la stagione invernale al meglio:
La vasca che sceglierai per andare in letargo della tartaruga deve essere abbastanza grande affinché la tartaruga nuoti liberamente; L’acquario o il terracquario dovrebbero avere una parte emersa e una parte con acqua, in modo che la tartaruga possa trascorrere del tempo fuori dall’acqua; Fai in modo che il numero degli animali all’interno della vasca siano adeguati alle sue dimensioni; Il livello dell’acqua deve essere tale da permettere alle tartarughe di immergersi. Per regolarti, considera che l’acqua deve essere profonda come la lunghezza della tartaruga; L’acquario andrebbe pulito almeno una volta al giorno; Il filtro e la vasca vanno svuotati e lavati una volta al mese. Durante questa operazione, ricordati di spostare la tartaruga in una vasca con acqua della stessa temperatura dell’acquario; L’acqua nella vasca deve essere mantenuta ad una temperatura costante compresa tra i 24 e 28 gradi. Oltre a queste accortezze, affinchè la tartaruga possa affrontare il letargo, nell’acquario non deve mai mancare una lampada a spettro solare UV-B emittente, da tenere accesa circa 12 ore al giorno.
Letargo tartarughe di terra Il letargo tartarughe di terra va tra ottobre e novembre quando la temperature scendono tra i 5 e i 10 gradi. Il lungo periodo di letargo viene chiamato anche ibernazione e, in genere, termina in primavera, tra marzo e aprile. Il letargo delle tartarughe di terra è molto più facile da gestire rispetto a quello della tartaruga acquatica.
- Infatti, le tue tartarughe di terra possono trascorrere i periodi del letargo sia in casa che all’aperto, a seconda che tu disponga di uno spazio esterno o meno.
- L’importante è che il luogo scelto per andare in letargo, la tua tartaruga mantenga una temperatura interna costante.
- Considera, infatti, che la gestione delle temperature è fondamentale per il ciclo di vita delle tartarughe di terra.
In alcuni casi, questo animale può avere un » falso letargo « , uno stato di veglia simile al letargo vero e proprio, in cui rischia di morire a causa del freddo e della mancanza di cibo. Il falso letargo per la tartaruga si può verificare quando la temperatura non è ancora abbastanza bassa da permettere lo stato di letargo vero e proprio.
Tartarughe di terra: letargo in giardino o in casa? La tartaruga di terra può sopravvivere al letargo sia in giardino che all’interno delle abitazioni. Per verificare che le condizioni per siano ottimali è importante che tu controlli i due momenti più delicati del processo di letargo: la fase iniziale e la fase finale.
Se hai un giardino o vivi vicino ad un bosco, puoi lasciare che la tua tartaruga trascorra il letargo fuori. Sarà lei a gestire al meglio la fase di preparazione al lungo letargo che la attende. Per prima cosa, infatti, inizieranno a ridurre la quantità di cibo in modo da favorire la digestione e non andare in letargo con lo stomaco pieno: la digestione delle tartarughe di terra è molto lenta e per svuotare l’intero apparato digerente ci vuole almeno un mese.
La ricerca del luogo in cui trascorrere il letargo inizia intorno alla fine di ottobre, e, dopo circa un mese, le testuggini andranno a nascondersi nel giaciglio che hanno preparato. In genere, si tratta di un rifugio scavato con le zampe di circa 10 centimetri, in cui riposeranno per tutto il periodo successivo, in questo caso assicurati di mettere a sua disposizione una terra abbastanza morbida che possa scavare facilmente.
Per aiutare il tuo animale nella ricerca del posto per affrontare il letargo, puoi smuovere la terra nel luogo che ritieni più adatto o preparare una cassetta interrata con terra e foglie morte. Importante : le tartarughe di terra temono l’umidità e la pioggia, per cui devi collocare la cassetta in luogo riparato.
- Nel caso tu preferisca gestire il letargo delle tartarughe in casa, dovrai scegliere un luogo tranquillo, riparato dalla luce e dai rumori, con una temperatura interna costante tra i 5 e i 10 gradi.
- In questo caso, per assicurare un riposo ottimale durante il letargo alle tue testuggini, è necessario che tu le prenda e le riponga in una cassetta di legno o in uno scatolone di cartone.
L’ideale è che contenga terra pulita per tartarughe, foglie morte o paglia naturale e una ciotola d’acqua per reidratarle. Se possibile, isola la casetta per tartarughe dal pavimento con un foglio di plastica. Come preparare il letargo delle tartarughe Le tartarughe sono animali con un’aspettativa di vita molta alta. Alcune specie di testuggini possono sopravvivere anche 2 secoli ma, hanno bisogno di cure e attenzioni particolari, soprattutto nella fase prima del letargo. Vediamo quali sono. Prima che inizi il letargo delle tartarughe è necessario assicurarsi che siano in buona salute, per cui è importante rivolgersi ad un veterinario intorno all’inizio della stagione autunnale.
- Per quanto riguarda la sua alimentazione, dai primi giorni di ottobre, inizia a somministrare una dose abbondante di mangime per tartarughe di terra, in modo che la tartaruga abbia una buona riserva di grassi per i mesi successivi.
- Per fare in modo che l’animale si abitui al rifugio che hai preparato per il letargo, metti una ciotola d’acqua e la vaschetta con il cibo nella casetta per tartarughe con diversi giorni d’anticipo.
I luoghi più indicati per il letargo delle tartarughe
Affinché le tartarughe d’acqua riposino al meglio, è consigliato il letargo all’aperto. Il luogo più adatto è uno stagno di almeno due metri, con il fondo ricoperto da terra, melma e foglie.
Le tartarughe di terra possono trascorre il letargo sia in uno spazio aperto che all’interno di un’abitazione. L’importante è che la temperatura esterna sia compresa tra i 5 e i 10 gradi, Per il letargo domestico, puoi preparare una casa per il letargo delle tartarughe con una scatola foderata, da riporre in balcone, sotto una tettoia o in un sottoscala.
Dove non mettere le tartarughe in letargo La tartaruga di terra è un animale molto indifeso e, soprattutto durante il letargo, possono diventare un pasto invitante per i roditori (e non solo). Quindi evita tutti quei luoghi che potrebbero essere infestati da topi, o anche frequentati da formiche, uccelli, cani e gatti.
- Inoltre, ricordati di mettere la tartaruga in un posto ben riparato dal freddo senza correnti d’aria.
- Per evitare che si intossicano, non riporre le casette per il letargo della tua tartaruga di terra in garage affinché non respiri i gas di scarico delle automobili.
- Quali sono i casi in cui evitare il letargo delle tartarughe? Il letargo non è obbligatorio per tutte le tartarughe ma dipende dalle specie e dalle condizioni climatiche in cui vivono.
Tuttavia ci sono casi in cui il letargo per la tartaruga andrebbe evitato:
Peso: il letargo va evitato se la tua tartaruga non ha un peso adeguato o è addirittura sottopeso. Infatti, è bene ricordare che prima del letargo devi pesare sempre alla tua tartaruga. Età: il letargo delle tartaruga appena nata andrebbe assolutamente evitato e questa regola è valida fino al compimento del terzo e del quarto anno d’età del tuo animale. Salute: le tartaruga malata, con piaghe o ferite, non deve mai essere messa in letargo. Alimentazione: non mandare in letargo la tartaruga con rimasugli di cibo in bocca.
Prima di andare in letargo è necessario assicurarsi che la tartaruga sia in un buono stato di salute generale e che nella stagione precedente non abbia avuto malattie. Inoltre, puoi evitare che le tartaruga vada in letargo, tenendola in casa ricreando la temperatura estiva con lampade all’interno del terrario e dell’acquario e con l’esposizione alla luce solare.
Dove mettere le tartarughe di terra piccole?
Che sia in casa o in giardino l’importante è un ambiente con della terra e protetto con temperatura tra 5-10°C. Se la temperatura è inferiore a 5°C la tartaruga può morire, mentre se si superano 10°C il metabolismo rischia di accelerarsi e non nutrendosi per il periodo di letargo rischia la morte.
Quanti anni vive la tartaruga di terra?
Come fanno le tartarughe a vivere così a lungo | Ayoka solo per animali pubblicato il 24/06/2020 Blog La tartaruga è, senza ombre di dubbio, è uno degli animali più longevi sulla faccia della Terra. Che dipenda dalle dimensioni dell’esemplare, dalle condizioni dell’ambiente in cui si trova o dell’alimentazione, c’è da dire che di norma questi animali riescono a vivere piuttosto a lungo, anche rispetto ad altre specie e agli esseri umani.
Le piccole tartarughe di terra hanno un’aspettativa di vita in media di 30/40 anni Le tartarughe marine vivono più o meno intorno agli 80 anni Le tartarughe giganti tendono a superare i 100 anni di vita
Misurare con precisione questi dati però, ad oggi risulta ancora complicato, vista l’impossibilità di risalire a date precise degli esemplari ormai già molto vecchi.
Perchè le tartarughe vivono così a lungo? Le risposte a questa domanda si trovano intrecciate al DNA di queste creature, che sembra approcciarsi alla vecchiaia e portare il corpo di questi animali a deteriorarsi più lentamente.Anche le condizioni di vita tendono ad essere molto influentiAvere ampi spazi di vegetazione a disposizione, ricreandoli dove è necessario anche in casa, apporto costante di acqua fresca e pulita, di cibi adatti all’ alimentazione e il metabolismo lento e tranquillo che caratterizza questi animali, fanno sicuramente la loro parte.
Solitamente predilette come animale domestico, le tartarughe di terra possono vivere molto a lungo e, proprio come quelle d’acqua, hanno bisogno di attenzione e cure costanti da parte del padrone per riuscire a tenergli compagnia anche per tutta la vita. Per altre curiosità sul mondo animale, continua a seguirci! : Come fanno le tartarughe a vivere così a lungo | Ayoka solo per animali
Quante volte bisogna dare da mangiare alle tartarughe di terra?
Alimentazione delle tartarughe di terra L’alimentazione delle tartarughe di terra in cattività è un elemento fondamentale per la salute del vostro animale. Gli animali allevati in cattività infatti, dipendono esclusivamente dagli alimenti loro distribuiti perciò bisogna somministrarli una dieta ben equilibrata, ricca di fibre, vitamine e sali minerali per garantirli benessere.
- E’ necessario inoltre fornire loro sempre acqua fresca, « servita » a temperatura ambiente.
- Anche frutta e verdura Oltre ai mangimi e gli integratori specifici facilmente reperibili in commercio, l’alimentazione delle tartarughe di terra deve essere integrata da po’ di frutta e verdura fresca, prevalentemente lavati accuratamente per togliere ogni traccia di antiparassitari fortemente nocivo per i rettili.
Sono molto graditi insalata, fiori di tarassaco,,, (sbucciate) e banane. La ricchezza di fibre è un elemento importante per tener pulito l’intestino di questi animali che soffrono spesso di stitichezza. Inoltre, un sufficiente apporto di calcio/fosforo permette il corretto sviluppo dello scheletro, del guscio e della costruzione della pelle squamata e evitano agli animali forme di paralisi e crampi.
- Tartarughe alimentate in modo vario sono abituate ad assumere nuovi alimenti e sono portate per curiosità ad accettare facilmente ed in brevissimo tempo qualsiasi nuovo prodotto, senza opporre resistenza o rifiuto.
- Le tartarughe adulte dovrebbero essere alimentate due volte al giorno ma osservare un giorno di digiuno a settimana.
Gli esemplari giovani devono alimentarsi varie volte al giorno ma non distribuite più di quanto non riescano ad assimilare in pochi minuti. Se gli animali mangiano più del necessario, rischiano di soffrire di disturbi alla digestione e di obesità. Forse ti interessa anche Scopri il mondo lento ma affascinante delle testuggini, il nome corretto per le,
Quali sono i fiori che mangiano le tartarughe di terra?
Cosa mangiano le Tartarughe di Terra – Come anticipato l’alimentazione costituisce un asse fondamentale per la salute di questi animali, soprattutto per evitare di incorrere in danni alla loro delicata flora intestinale. La prima indicazione da seguire in merito all’alimentazione della tartaruga di terra è sicuramente la varietà, che deve essere garantita anche all’interno del loro regime erbivoro.
Vediamo quindi le diverse specie di vegetali che questo animale può mangiare in tutta sicurezza dato che non tutte le erbe e le foglie di campo vanno bene. Innanzitutto per il benessere della tartaruga terrestre sono benefici tutti quei vegetali ricchi di calcio e poveri in fosforo. La Malva è quella bellissima pianta dai fiorellini rosa che nasce spontaneamente e che può essere data in grande quantità alla testuggine insieme al Tarassaco, un’altra stupenda pianta dai fiori gialli chiamata anche Dente di Leone.
Un’altra pianta estremamente benefica è l’Ortica che cresce abbondante nei campi incolti spesso proprio a fianco alla Malva. Una vera e propria leccornia per le nostre amiche è anche l’Ibisco che oltre ad essere perfetta per la loro alimentazione è anche una bellissima pianta perfetta per decorare il terrario per tartarughe,
Come costruire un terrario per tartarughe di terra appena nate?
Un ‘terrario-nursery’ In generale, dovresti ricreare in piccolo lo stesso ambiente tipico delle tartarughe adulte, con un rifugio, una vaschetta per l’acqua, una zona calda ben illuminata e zone riparate dal sole.
Come si fa a capire se una tartaruga di terra è maschio o femmina?
Il maschio ha la coda decisamente più lunga della femmina, di dimensioni pari a due terzi del carapace (il guscio di rivestimento superiore), e il piastrone ( è la parte del guscio che riveste il ventre) incavato al centro.
Cosa vuol dire quando alle tartarughe gonfia il collo?
Olfatto – Un senso particolarmente affinato è l’olfatto: lo dimostra il fatto che l’area del cervello che presiede a questo senso è molto sviluppata. Per percepire gli odori i rettili possiedono un altro organo di senso, detto organo di Jacobson. Si trova sul pavimento delle cavità nasali ed è in contatto con la cavità della bocca tramite un piccolo dotto.
Funziona come una via di mezzo tra l’olfatto e il gusto e serve a percepire molecole odorose presenti nell’aria. In pratica usando questo organo di senso è come se le tartarughe « assaggiassero » l’aria. A volte si vede una tartaruga gonfiare ritmicamente la gola: lo fa per aumentare la percezione delle particelle odorose presenti nell’aria, come un cane che « sniffa » gli odori.
Le tartarughe utilizzano questi sensi così sviluppati per la ricerca del cibo, per avvertire la presenza di predatori e anche per la ricerca del partner durante la stagione riproduttiva. Le femmine pronte ad accoppiarsi emettono delle sostanze odorose, i feromoni, che noi non avvertiamo ma che i maschi possono rilevare a notevoli distanze, attirandoli verso il possibile partner.
Come ci vede la tartaruga?
Vista subacquea estremamente sviluppata Le tartarughe marine possiedono una vista particolarmente sviluppata. Pare che riescano a distinguere i colori, e che alcune specie percepiscano anche infrarossi e ultravioletti.
Quante tartarughe di terra si possono tenere?
Come tenere le tartarughe di terra: consigli e informazioni utili Cominciamo con un piccolo glossario: nel linguaggio comune la parola « tartaruga » indica tutti i Cheloni. Tra gli esperti invece la denominazione tartaruga viene riservata alle specie marine, mentre quelle terricole (dette anche « di terra » o « terrestri ») sono chiamate testuggini,
La ulteriore suddivisione tra terricole e palustri riguarda invece semplicemente le abitudini di vita delle varie specie. In questo articolo ci occupiamo delle testuggini terricole cercando di offrire sintetiche informazioni sul loro corretto allevamento basandoci anche sull’unico documento in qualche modo ufficiale su questo argomento: le « Linee guida per il mantenimento in cattività delle tartarughe terrestri del genere Testudo « , diffuse nel 2012 dalla Commissione Scientifica CITES.
Al genere Testudo appartiene infatti la stragrande maggioranza delle testuggini allevate in cattività in Italia. Al chiuso o all’aperto? Le testuggini terricole possono essere allevate sia al chiuso ( indoor ) che all’aperto ( outdoor ). Le specie diffuse in natura in aree a clima tropicale all’aperto potranno starci solo in estate.
- Quelle diffuse nelle fasce climatiche temperate possono essere tenute all’esterno anche tutto l’anno.
- Questo ovviamente dipende anche dalle condizioni dell’area in cui vivete.
- Con entrambi i sistemi le testuggini possono essere mantenute in buone condizioni di salute e riprodursi, purché ci siano spazio idoneo per l’attività fisica (cioè un giusto numero di individui in rapporto alle dimensioni del contenitore), adeguata qualità del substrato, un corretto rapporto temperatura/umidità e giuste attenzioni per quanto riguarda la qualità del cibo e la pulizia.
L’allestimento del terrario Per l’allevamento indoor delle testuggini vanno preferiti i terrari a cassetta: si tratta in buona sostanza di cassette in legno più o meno grandi (misura minima per un giovane individuo in crescita 60×120 cm), con pareti alte da 15 a 35 cm a seconda delle dimensioni degli animali ospitati.
- Una tavoletta triangolare sugli angoli aiuterà a impedire le fughe.
- Sul fondo alcuni allevatori versano in modo uniforme sabbia mista a torba o terriccio e fieno.
- Altri utilizzano per la base del terrario una serie di contenitori rettangolari, di legno o di plastica, riempiti con substrati vari, ad es.
sabbia, fieno, sabbia e torba o terriccio, ecc. In questo modo è possibile inserire nel terrario a rotazione piante foraggere che possono essere coltivate altrove e fornire cibo fresco e nutriente anche all’interno un po’ laborioso ma funzionale! È importante la presenza di rifugi per consentire agli animali di isolarsi se lo desiderano.
- Rifugi che non vanno addossati alle pareti laterali per evitare che possano essere d’aiuto in eventuali fughe.
- I terrari indoor vanno ovviamente illuminati e riscaldati.
- Due le migliori possibili soluzioni: una lampada alogena abbinata a un tubo al neon con emissione di raggi UV oppure una lampada a vapori di mercurio, ma questo secondo sistema va riservato a impianti molto grandi.
Il ciclo dell’illuminazione e l’andamento termico devono per quanto possibile seguire i ritmi naturali giorno/notte e quelli delle stagioni, con riferimento all’areale di provenienza delle specie ospitate; l’esposizione ai raggi UV andrebbe consentita invece soltanto per poche ore al giorno. I recinti all’aperto Là dove possibile l’allevamento all’aperto è certamente consigliabile, tutto l’anno o almeno nei mesi estivi. Si tratta semplicemente di recintare una parte di giardino con una barriera adatta (rete metallica plastificata, pannelli in cemento armato o plastica, muretti in mattoni, ecc.) alta almeno 50 cm e interrata per almeno 35 cm.
Vanno evitati assolutamente spazi con fondo artificiale (mattonelle, cemento, ecc.), che rappresenterebbero un ambiente del tutto innaturale. La barriera va piegata in alto per impedire che possa essere scavalcata e vanno protetti gli angoli e le pareti eventualmente troppo vicine a possibili punti di appoggio, cespugli compresi.
Non lasciatevi ingannare dall’aspetto pacifico e dall’idea largamente diffusa secondo cui la corazza renderebbe le testuggini impacciate e goffe. Non è affatto vero: questi animali sanno arrampicarsi con incredibile abilità e sanno scavare. Per alcune specie (es.
- Testudo horsfieldii capace di scavare in profondità anche per un paio di metri) è consigliabile addirittura isolare completamente il terrario, ad esempio realizzando una profonda vasca in cemento, tipo laghetto da giardino, e colmandola poi di terra.
- I terrari all’aperto hanno anche il compito di proteggere da possibili predatori e/o animali domestici.
Se localmente è possibile il disturbo dall’alto (corvidi e gabbiani sono molto insidiosi in particolare per i piccoli) il recinto va coperto con una rete: cautela obbligatoria per giovani testuggini sino almeno ai 3 anni di età. All’interno lasceremo la vegetazione già presente, eliminando le eventuali piante velenose, e seminando specie foraggiere.
- Come arbusti-rifugio si possono piantare ribes, lamponi e prugnoli, che forniranno anche cibo supplementare, così come le fragole.
- Sconsigliabile invece il rovo, troppo invasivo.
- Ottimi anche alberi da frutto (pere, mele, albicocche) i cui prodotti, maturando e cadendo al suolo, forniranno una eccellente integrazione alimentare.
Sul fondo si può anche aggiungere un po’ di sabbia per rendere più soffice il terreno mentre l’area del giardino più idonea per un recinto va studiata tenendo conto dell’esposizione al sole (ottimale una illuminazione mattutina) e del microclima locale.
- Sono infine indispensabili dei rifugi (casette in legno, vasi rovesciati, pezzi di sughero e quant’altro) in numero adeguato per ospitare tutti gli individui presenti nel recinto.
- La riproduzione all’aperto avviene in condizioni semi-naturali.
- Molti allevatori preferiscono tuttavia usare un’incubatrice: se è questa la soluzione scelta bisogna disporre sabbia abbondante mescolata a terriccio in una determinata zona della recinzione ben esposta al sole per indurre le femmine a scegliere proprio quel sito dal quale recuperare poi le uova.
Nei recinti è anche possibile consentire il letargo. È una buona cautela tuttavia rientrare sempre le testuggini d’inverno in un locale protetto e non riscaldato, in una cassetta anche non grande colma di foglie secche asciutte e coperta in alto da una zanzariera. Quanti animali in quanto spazio? Un’altra questione importante riguarda il numero di animali che è possibile allevare in un determinato spazio. Seguendo le citate Linee guida in un mq indoor si possono allevare un massimo di 8 giovani di taglia inferiore ai 10 cm oppure, in alternativa, un unico individuo con taglia tra 10 e 20 cm, mentre in un terrario di poco più di 2 mq potremo scegliere tra 20 giovani (<10 cm) o 7 adulti (10-20 cm). Con individui più grandi si va in proporzione. All'aperto lo spazio minimo per una coppia di testuggini di media taglia è indicato in 2 mq, quello per una coppia di T. marginata in 3 mq. In 10 mq si possono tenere 15-20 individui di taglia media, molti di meno se alleviamo specie grandi: ad esempio se volessimo ospitare Stigmochelys pardalis, che può raggiungere i 70 cm con un peso anche di 40 kg, di spazi ne serviranno ben altri! Bisogna anche chiarire che quando di parla di gruppi numerosi molti autori ci si riferiscono a una comunità di femmine. In presenza di un maschio bisogna ridurre i numeri: a esempio in 7 mq si possono allevare 10 femmine della testuggine di Hermann e specie analoghe ma solo 7 individui se tra questi c'è un maschio. In sostanza c'è chi ritiene sia consigliabile tenere un unico maschio in ciascun contenitore, anche nei recenti più grandi. Una posizione che ci appare francamente eccessiva: ci sono sì maschi particolarmente aggressivi (giustamente da isolare) ma la gran parte di loro in spazi adeguati convive tranquillamente con altri senza creare troppi problemi.
Un’ultima ovvia considerazione: è chiaro che più sarà largo il contenitore meglio staranno le nostre ospiti, così come è chiaro che quando si progetta un terrario o un recinto bisogna tenere conto non delle dimensioni dell’animale al momento dell’acquisto ma di quelle massime teoricamente raggiungibili, ricordandosi che in cattività sono spesso maggiori di quelle toccate in natura.Un consiglio generale riguarda infine i giovani: meglio allevarli da soli e non insieme ad adulti almeno sino al raggiungimento di una taglia intorno ai 10 cm, il che avviene trai 4 e i 7 anni di età.Infine la convivenza tra specie diverse: è teoricamente possibile ma decisamente da sconsigliare.
L’alimentazione Tartarughe e testuggini sono prive di denti, sostituiti da un robusto e tagliente « becco » corneo con il quale strappano a pezzi il cibo, spesso aiutandosi con le zampe anteriori. Gli alimenti sono ingeriti senza una preventiva masticazione, con l’aiuto della lingua, corta e molle, fissata nella cavità boccale.
Il cibo, parzialmente lubrificato da ghiandole salivari, attraverso la glottide (che separa tubo respiratorio e canale alimentare) e un corto tratto esofageo, giunge allo stomaco, poco differenziato rispetto al primo tratto intestinale. L’intestino è diviso in due parti: il piccolo, che comincia dalla valvola pilorica, e il grande, che prende avvio dalla valvola ileo-cecale.
La digestione è lenta e il passaggio dall’esofago allo stomaco e quindi all’intestino può richiedere molto tempo. Le feci vengono emesse attraverso la cloaca, apertura condivisa dall’apparato escretore e da quello riproduttivo. Le testuggini terricole sono pressoché tutte vegetariane.
Erba di campo, ortaggi e verdure devono rappresentare la base della loro dieta, con percentuali vicine al 90% degli alimenti abitualmente somministrati. Il resto (circa il 10%) può essere riservato alla frutta mentre gli alimenti di origine animale, appetiti di norma solo dagli adulti, possono rappresentare una piccolissima parte (2 – 3%) della dieta abituale.
L’assortimento del cibo « verde » potenzialmente utilizzabile è vastissimo ed è buona norma variare il più possibile l’offerta. Vanno invece assolutamente evitati: mangimi per altre specie (cani, gatti, testuggini palustri), avanzi di pasta, pane, grissini e carboidrati in genere così come pane bagnato nel latte, legumi, dolci e gelati.
Da evitare anche la parte verde delle patate e dei pomodori, che contiene solanina, tossica. Capita di vedere tra le testuggini allevate in cattività individui con gli scuti sviluppati in forma anomala, piramidale. Benché ci sia chi lo apprezzi sul piano estetico, si tratta dell’evidente risultato di una cattiva alimentazione, troppo proteica.
Una scelta che spesso provoca danni seri ai reni. Le cinque specie del genere Testudo Le specie più allevate in Italia sono quelle che appartengono al genere Testud o per le quali (così come per diverse altre specie: informarci prima dell’acquisto!) è indispensabile la certificazione CITES che ne attesti la nascita in cattività.
Testudo graeca (testuggine greca o moresca) con diverse sottospecie diffuse dal Nord Africa all’Iran. In Italia è acclimatata in Sardegna e sporadicamente segnalata in altre regioni. Testudo hermanni (testuggine comune, testuggine di Hermann o anche testuggine italiana) con due sottospecie: Testudo hermanni hermanni a diffusione mediterranea occidentale, presente in gran parte dell’Italia peninsulare e delle isole maggiori oltre che in Corsica, Francia meridionale e Spagna; h. boettgeri, diffusa nel nord-est d’Italia e nei balcani. Testudo horsfieldii (testuggine delle steppe, testuggine russa o testuggine di Horsfiel) le cui 6 sottospecie vivono tutte tra Iran e Mongolia. Testudo kleinmanni (testuggine egiziana) diffusa esclusivamente in alcune regioni costiere tra Libia, Egitto e Israele. Non ha sottospecie ma ne è stata recentemente decritta una seconda specie, werneri, invalidata dalla comunità scientifica internazionale e ridotta al rango di sinonimo. Specie a rischio in natura; rarissima, quasi inesistente, in commercio. Testudo marginata (testuggine marginata, sinonimo weissingeri ), presente solo in Grecia e Albania e, anticamente introdotta, nella Sardegna nord-orientale.
: Come tenere le tartarughe di terra: consigli e informazioni utili
Quante ore al giorno dorme una tartaruga di terra?
Quante ore dorme e quanto vive la tartaruga Hermanni Hermanni. Questa tartaruga ha bisogno di riposare adeguatamente. Non si può prendere come riferimento una regola universalmente valida ma si può affermare che debba dormire almeno 12 ore al giorno.
Cosa fanno di notte le tartarughe?
Un fenomeno mondiale – Essendo animali eterotermi, ovvero a sangue freddo, le tartarughe d’acqua dolce non sono in grado di controllare la propria temperatura corporea, e questo è il motivo per cui si posizionano su rocce o tronchi o altro supporto fisso disponibile appena fuori dall’acqua per riscaldarsi al sole,
- Per scoprire se quel comportamento notturno delle tartarughe di Townsville fosse un’anomalia, Nordberg e McKnight hanno avviato un’indagine a livello globale,
- Nel 2019, i due scienziati hanno lanciato un appello chiedendo una collaborazione internazionale nell’osservazione di questo comportamento e nella condivisione dei dati.
Nonostante le interruzioni dovute al COVID-19, lo studio è stato fruttuoso: ricercatori in America del Nord, Caraibi, Europa, Asia, Africa, Seychelles e Australia hanno messo insieme quasi 900.000 foto di 29 specie diverse che rappresentano sette delle undici famiglie di tartarughe d’acqua dolce.
- Tredici di quelle specie, appartenenti a sei famiglie, sono state avvistate « crogiolarsi » di notte.
- Inoltre, è stato osservato che queste tartarughe tendevano a manifestare questo comportamento più a lungo di notte di quanto facessero durante il giorno.
- Sembra che sia un fenomeno piuttosto diffuso tra le tartarughe, che non è mai stato segnalato prima », ha spiegato McKnight, « il che è molto interessante ».
Lo studio ha anche rilevato differenze tra le specie: alcune manifestano il comportamento notturno in questione con maggiore regolarità di altre (da questo punto di vista le tartarughe di Townsville sono risultate le più affidabili tra le specie osservate).
Come coprire le tartarughe in letargo?
Le foglie secche e la paglia faranno da isolante termico e permetteranno alla tartaruga di effettuare il letargo alle giuste temperature.
Come proteggere le tartarughe dalla pioggia?
Come proteggere le tartarughe dalla pioggia? – E’ di vitale importanza creare una zona d’ombra con arbusti o una piccola tettoia dove possano rifugiarsi le tartarughe durante la pioggia o per difendersi dalle calde giornate estive e allestire una piccola pozza d’acqua facilmente accessibile e non più profonda di 2-3 cm.
Come costruire un terrario per tartarughe di terra appena nate?
Un ‘terrario-nursery’ In generale, dovresti ricreare in piccolo lo stesso ambiente tipico delle tartarughe adulte, con un rifugio, una vaschetta per l’acqua, una zona calda ben illuminata e zone riparate dal sole.
Come costruire una zona emersa per tartarughe?
Come fare una zona emersa per tartarughe d’acqua? – Una delle soluzioni più utilizzate per la creazione di una zona emersa è quella di utilizzare un contenitore riempito di sabbia o di altro materiale (per esempio in certi casi si utilizza torba). Questa, fra le zone emerse illustrate, è l’unica che permetta all’animale di deporre.
Come costruire un abbeveratoio per tartarughe di terra?
Come costruire abbeveratoio per tartarughe? – Per costruire un abbeveratoio per tartarughe di terra ci sono tre opzioni. Procurarsi una pietra concava e « interrarla » fino al bordo. Successivamente basterà riempirla d’acqua. Acquistare un semplice sottovaso, non troppo grande, in modo che la tartaruga riesca ad accedervi e abbeverarvicisi senza problemi.
Quali piante mettere nel recinto delle tartarughe?
Cosa mangiano le Tartarughe di Terra – Come anticipato l’alimentazione costituisce un asse fondamentale per la salute di questi animali, soprattutto per evitare di incorrere in danni alla loro delicata flora intestinale. La prima indicazione da seguire in merito all’alimentazione della tartaruga di terra è sicuramente la varietà, che deve essere garantita anche all’interno del loro regime erbivoro.
- Vediamo quindi le diverse specie di vegetali che questo animale può mangiare in tutta sicurezza dato che non tutte le erbe e le foglie di campo vanno bene.
- Innanzitutto per il benessere della tartaruga terrestre sono benefici tutti quei vegetali ricchi di calcio e poveri in fosforo.
- La Malva è quella bellissima pianta dai fiorellini rosa che nasce spontaneamente e che può essere data in grande quantità alla testuggine insieme al Tarassaco, un’altra stupenda pianta dai fiori gialli chiamata anche Dente di Leone.
Un’altra pianta estremamente benefica è l’Ortica che cresce abbondante nei campi incolti spesso proprio a fianco alla Malva. Una vera e propria leccornia per le nostre amiche è anche l’Ibisco che oltre ad essere perfetta per la loro alimentazione è anche una bellissima pianta perfetta per decorare il terrario per tartarughe,