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Come Mi Sono Accorta Di Avere La Sclerosi Multipla?

Ricapitolando: Sclerosi Multipla Primi Sintomi – Non tutti sono colpiti da sclerosi multipla allo stesso modo. Tuttavia, alcuni sintomi sono molto comuni e possono fungere da segni premonitori della malattia. I primi sintomi della sclerosi multipla includono:

Visione offuscata, perdita o diminuzione della vista Sintomi urinari e stitichezza Disturbi sensoriali: dolore, intorpidimento o formicolio insolito Affaticamento e debolezza Spasmi muscolari

Dove fa male la sclerosi multipla?

Sintomi della sclerosi multipla: dolore muscoloscheletrico In alcuni casi le cosiddette andature compensatori possono determinare dolore alla schiena o all’anca. La tensione o la rigidità dei muscoli, chiamata spasticità, è causata direttamente dalla sclerosi multipla.

Quali esami del sangue indicano la sclerosi multipla?

Come diagnosticare la sclerosi multipla – La diagnosi di SM non si effettua solo sulla base dei sintomi, ma la loro presenza può orientare verso di essa. Occorre quindi eseguire alcuni esami per averne conferma. Al momento non esiste un singolo test o esame in grado di confermare da solo la diagnosi di sclerosi multipla e il neurologo considera l’insieme di tre elementi:

  • la storia clinica (anamnesi): durante il colloquio medico-paziente, il neurologo raccoglie una serie di informazioni sui sintomi ma anche sullo stato di salute generale, malattie pregresse e/o familiari in modo da avere una fotografia generale della situazione clinica e iniziare a formulare o escludere alcune ipotesi;
  • i risultati dell’esame neurologico: il neurologo analizza diverse funzioni come il movimento, il senso di orientamento, i riflessi, il linguaggio, e la reazione degli occhi agli stimoli visivi;
  • i risultati di specifici esami diagnostici, come la risonanza magnetica (RMN), esami del sangue o l’esame del liquor (liquido cerebrospinale).

La risonanza magnetica Di estrema utilità è la Risonanza Magnetica Nucleare, l’esame di diagnostica per immagini migliore per rilevare la sclerosi multipla. Si tratta di un esame radiologico che ha rivoluzionato la diagnosi di sclerosi multipla: è indolore, non invasivo e, sfruttando il magnetismo e i campi elettrici, non espone il paziente a rischio di radiazioni; è inoltre in grado di consegnare al clinico una fotografia molto dettagliata del sistema nervoso.

  • La risonanza magnetica permette di ottenere immagini del sistema nervoso e di evidenziare le lesioni da demielinizzazione presenti nel cervello (encefalo) e nel midollo spinale.
  • Nel referto della risonanza magnetica il medico, radiologo e neurologo, potrà vedere in modo molto dettagliato la presenza, l’estensione e la distribuzione di eventuali lesioni, vecchie o nuove, a livello del sistema nervoso centrale.

Saper leggere queste immagini è fondamentale sia per capire se la malattia è di esordio recente o se è già in atto da tempo. Di norma, chi è affetto da sclerosi multipla effettua regolarmente una RMN per monitorare e valutare l’andamento della malattia o l’efficacia delle cure 1,

L’esame del liquor Un altro test utile alla diagnosi di SM è l’esame del liquor, fluido incolore e trasparente che circonda il cervello, il midollo spinale e le radici dei nervi periferici. Si tratta di una procedura generalmente innocua e indolore: il campione di liquido cerebrospinale (pochi cc) viene prelevato con una puntura lombare (rachicentesi) tramite l’inserimento di un ago tra due vertebre della parte inferiore della colonna vertebrale, nello spazio dove circola il liquor.

Se dall’esame del liquor emerge una concentrazione maggiore del normale di un modello specifico di anticorpi, chiamato bande oligoclonali, si può ipotizzare la presenza di SM. L’analisi del liquido cerebrospinale da solo, infatti, non può confermare l’insorgenza della malattia ma permette al medico di valutare i marker a sostegno della diagnosi di sclerosi multipla, o può servire ad escludere altre patologie del sistema nervoso centrale.

I potenziali evocati Tra gli altri test che possono essere effettuati per diagnosticare la sclerosi multipla vi sono quelli dei potenziali evocati (PE). Si tratta di un test, non invasivo e indolore, che consente tramite un elettroencefalogramma (EEG) di registrare i tempi di risposta del sistema nervoso agli stimoli: se la trasmissione dei messaggi lungo la via sensitiva (visiva, uditiva o tattile) risulta rallentata significa che si è in presenza di una perdita di mielina.

La registrazione dei potenziali evocati permette anche di individuare le aree, periferiche o centrali, colpite da demielinizzazione e quindi sede di una lesione. I potenziali evocati possono essere:

  • potenziali evocati visivi che studiano gli impulsi provenienti dalla retina e che, dal nervo ottico, giungono fino alla corteccia visiva del cervello.Il test prevede di fissare con ciascun occhio una scacchiera in cui i quadrati cambiano alternativamente colore dal bianco al nero;
  • potenziali evocati uditivi che registrano la trasmissione degli stimoli sonori lungo il nervo acustico fino al tronco encefalico. In questo caso il test prevede la trasmissione di brevi rumori tramite una cuffia;
  • potenziali evocati motori registrano il momento di attivazione dei muscoli della mano o del piede, indotto dalla stimolazione;
  • potenziali evocati somato-sensoriali che analizzano la conduzione degli stimoli sensitivi lungo i nervi periferici fino a giungere alla corteccia cerebrale. La stimolazione avviene tramite brevi impulsi elettrici sulla mano o sul piede.

I potenziali evocati non sono test diagnostici specifici per la sclerosi multipla ma possono anche essere effettuati per escludere altre patologie neurologiche 2-3, Gli esami del sangue I sintomi iniziali della sclerosi multipla possono essere sovrapponibili a quelli di altre patologie, come il lupus, la sindrome di Sjögren, carenze di vitamine e minerali, alcune infezioni e malattie genetiche rare.

Quanto tempo si può vivere con la sclerosi multipla?

Le persone con Sm hanno un rischio maggiore di morte precoce – Studi recenti dimostrano che le persone affette da sclerosi multipla potrebbero avere un doppio rischio di morte precoce, rispetto a coloro che non soffrono di questa malattia. Quelli che sviluppano la sclerosi multipla in età giovane sono più inclini a questo, rispetto a quelli che l’hanno sviluppata più tardi nella vita.

Anche se studi precedenti hanno dimostrato che il tasso di sopravvivenza sta crescendo nel corso del tempo, rimane ancora un grande problema. Lo studio è stato condotto da Ruth Ann Marrie, MD, PhD, dell’Università di Manitoba a Winnipeg, Canada, membro della American Academy of Neurology. Ha svolto la ricerca esaminando lo stato di salute di 5.797 individui affetti da sclerosi multipla e di 28.807 soggeti sani.

Tutti erano dello stesso sesso, della stessa età e residenti nella stessa provincia del Canada. Le persone con SM hanno vissuto in media 76 anni, contro gli 83 dei soggetti senza la malattia. Nel totale, il 44% delle persone con SM è deceduto per la malattia stessa e complicazioni ad essa correlate.

Oltre queste, le più comuni cause di morte erano le malattie del sistema circolatorio, il cancro e le malattie respiratorie. L’aver considerato la presenza e l’impatto di altre condizioni di salute, come il diabete, la depressione e l’epilessia ha rivelato che, nel complesso, queste non abbreviano la durata della vita delle persone con SM non più di quanto abbiano fatto per le persone senza SM.

Tuttavia, trattare meglio le altre condizioni può essere un modo per migliorare la sopravvivenza, conclude Ruth Ann Marrie. MS Society of Canada ha sostenuto questo studio.

Chi si ammala di sclerosi multipla?

– La sclerosi multipla è tipicamente una malattia del giovane adulto (generalmente tra i 20 e i 40 anni ), ma può colpire anche bambini e persone anziane. Colpisce maggiormente le persone di razza bianca e le donne, che sono almeno il doppio rispetto agli uomini,

  • La sclerosi multipla non è una malattia rara, ed è la prima causa di disabilità neurologica nel giovane adulto dopo i traumi.
  • Colpisce mediamente 1 persona ogni 1.000 abitanti.
  • Nel mondo ci sono circa 2,5-3 milioni di persone con sclerosi multipla, di cui circa 600.000 in Europa, 68.000 in Italia, 11.000 in Lombardia,

È una malattia di forte impatto sociale, perché è potenzialmente invalidante proprio in una fase della vita in cui si devono fare le scelte più importanti (familiari, lavorative, ecc.). Per questa ragione è molto importante la gestione della malattia e delle conseguenti terapie nelle donne in età fertile prima e durante le gravidanze.

Cosa succede se non si cura la sclerosi multipla?

In Italia sono oltre 126mila le persone colpite. Per gli esperti è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni mediche, soprattutto in epoca Covid19 e va potenziata la riabilitazione. Nel nostro Paese i Centri sono considerati fra i migliori al mondo.

19 MAG – La sclerosi multipla, malattia tra le più comuni e gravi del sistema nervoso centrale, viene tenuta « sotto controllo » in sette pazienti su dieci. Per il 30% dei malati è quindi necessario migliorare il percorso diagnostico-assistenziale. Nonostante questi indubbi successi, la patologia mina ancora seriamente la qualità di vita dei pazienti in quanto altera la comunicazione tra il cervello ed il resto del corpo.

I sintomi e il decorso variano e vanno da problemi della vista, a disturbi cognitivi, fino a stanchezza e difficoltà nella deambulazione. Inoltre in Italia aumenta il numero complessivo di malati: i nuovi casi l’anno sono più di 3.400 (una diagnosi ogni 3 ore).

  1. Per ridurre la gravità dei sintomi è fondamentale garantire, soprattutto durante la pandemia, un intervento terapeutico tempestivo e una scrupolosa aderenza alle cure da parte dei malati.
  2. È quanto hanno sostenuto gli specialisti durante un media-tutorial on line dedicato alla sclerosi multipla, promosso da Celgene ora parte di Bristol Myers Squibb.

« Oggi abbiamo a disposizione più di venti farmaci, molti dei quali sono chiamati ‘modificanti la malattia’ perché agiscono sul nostro sistema immunitario e possono ridurre gli attacchi e rallentare la progressione della patologia – ha sottolineato il prof.

  • Francesco Patti, dell’Aou Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, Centro Sclerosi Multipla – negli ultimi tre anni, sono state introdotte nuove terapie anche per le forme progressive di sclerosi multipla.
  • Garantiscono buoni risultati ma ci confermano che non siamo ancora in grado di controllare completamente la malattia.

Questo avviene perché non disponiamo ancora di armi ben affilate soprattutto per quei casi più gravi dove la malattia non presenta periodi di remissione. Si rendono necessari, inoltre, interventi di riabilitazione per il 55% dei malati. Le possibilità di garantire una discreta qualità di vita dipendono molto dall’intervento precoce che si riesce ad assicurare.

Prima della pandemia trascorrevano in media 30-40 giorni dal momento della diagnosi all’inizio della terapia. Il Covid-19 ha in parte complicato la situazione soprattutto durante i mesi più difficili del 2020. Nonostante lo stress test che sta subendo da oltre un anno il nostro sistema sanitario nazionale, abbiamo assicurato la somministrazione delle cure nonostante alcuni inevitabili rinvii e ritardi.

Ciò è dovuto alla buona organizzazione e all’ottima qualità dei centri per la sclerosi multipla attivi in Italia, considerati tra i migliori al mondo ». « Un altro problema è quello dell’aderenza alla terapia prescritta dallo specialista – ha aggiunto il prof.

  • Claudio Gasperini, Dirigente Medico del Dipartimento di Neuroscienze AO San Camillo-Forlanini di Roma – per quanto riguarda i farmaci orali a distanza di un anno solo il 75% dei pazienti li assume correttamente seguendo le indicazioni mediche.
  • Il fenomeno si riscontra anche per le terapie iniettive che preoccupano per gli effetti collaterali e per modalità di somministrazione.

Come è noto, la pandemia ha reso più difficile l’accesso alle strutture sanitarie e ha fatto saltare alcuni controlli clinici. Il paziente poi tende a non comunicare al medico curante la mancata aderenza ai trattamenti. Risulta così in crescita un fenomeno francamente preoccupante e che può vanificare i successi che abbiamo ottenuto grazie ad anni di ricerca scientifica ».

  1. La sclerosi multipla è una patologia cronica, imprevedibile e progressivamente invalidante.
  2. Si calcola che siano oltre 126mila le persone con SM in Italia e il costo sociale annuale medio per paziente è di circa 45mila euro.
  3. Colpisce in numero maggiore le donne, in un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini, ed esordisce per lo più tra i 20 e i 40 anni.

« E’ una patologia cronica e come tale richiede cure adeguate nelle diverse fasi di malattia e un monitoraggio periodico da parte del neurologo e degli altri operatori sanitari coinvolti nel percorso di cura – ha concluso il prof. Mario Alberto Battaglia, Presidente Fondazione Italiana Sclerosi Multipla -.

Questi controlli potranno essere garantiti anche attraverso nuovi strumenti digitali che in parte già erano sperimentati prima della pandemia. Il Covid-19 ha evidenziato le carenze della nostra rete d’assistenza soprattutto a livello territoriale. Un paziente su quattro, fra quelli che ne hanno avuto bisogno durante la pandemia, ha evidenziato difficoltà nell’accesso al supporto psicologico e alla riabilitazione.

Vanno potenziate infatti tutte quelle attività socio-sanitarie che non sono riconducibili ai centri specializzati come le cure a domicilio, la riabilitazione o l’assistenza psicologica, sia da remoto che in presenza, in particolare per i più gravi, così come agevolare il percorso per il riconoscimento dell’invalidità. Quotidianosanità.it Quotidiano online d’informazione sanitaria. QS Edizioni srl P.I.12298601001 Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 00131 – Roma Sede operativa: Via della Stelletta, 23 00186 – Roma Direttore responsabile Luciano Fassari Direttore editoriale Francesco Maria Avitto Presidente Ernesto Rodriquez

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Come si può guarire dalla sclerosi multipla?

Purtroppo attualmente non si guarisce dalla sclerosi multipla. I medici spesso ricorrono a terapie con corticosteroidi a breve termine per cercare di trattare gli attacchi e le riacutizzazioni, ma questi farmaci fanno poco e niente per contrastare la progressione della malattia.

Come si presenta il formicolio nella sclerosi multipla?

Disturbi sensoriali nei pazienti con sclerosi multipla – I sintomi legati ai sensi nella sclerosi multipla sono causati dalla demielinizzazione delle fibre nervose delle aree del cervello che comunicano con il midollo spinale e le zone periferiche. L’intorpidimento ed il formicolio si verificano quando i nervi che trasmettono le sensazioni non « conducono » correttamente le informazioni, e le sensazioni in quella particolare area risultano carenti o inesistenti.

  1. Queste sensazioni possono interessare un’area molto piccola, come una macchia sul viso, o intere zone del corpo, come braccia, gambe o piedi.
  2. I principali disturbi sensitivi sperimentati dai pazienti con SM comprendono parestesie e disestesie,
  3. Le parestesie sono causate dall’inattività e da una serie di fattori come lo stare fermi in una posizione troppo a lungo o la mancanza di afflusso di sangue all’area interessata.
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Con disestesie (cioè « brutte sensazioni ») si indicano invece sensazioni anormali di entità variabile, come il formicolio, l’intorpidimento, il bruciore o la sensazione di fasciatura.Se l’intorpidimento ed il formicolio sono localizzati nella zona dei piedi, il paziente con SM avverte:

Problemi di deambulazione;Mancanza di coordinazione nei movimenti (atassia sensitiva).

Se l’intorpidimento ed il formicolio sono localizzati nella zona delle braccia o delle mani, il paziente con SM avrà difficoltà:

A mantenere gli oggetti in mano;A compiere movimenti precisi con braccia e mani.

Infine, nei pazienti affetti da sclerosi multipla che sperimentano problemi di sensibilità è molto comune soffrire di allodinia e provare una sensazione di dolore ai contatti generalmente innocui. : Sclerosi multipla, formicolio e altri disturbi della sensibilità

Che tipo di risonanza bisogna fare per la sclerosi multipla?

Cos’è la risonanza magnetica all’encefalo – La risonanza magnetica all’encefalo è, come detto, lo strumento diagnostico di riferimento per l’individuazione della sclerosi multipla, L’impiego di moderni macchinari ad alto campo produce un gran novero di vantaggi, che si riflettono sulla precisione della diagnosi e sul confort del paziente.

Cosa fa peggiorare la sclerosi multipla?

Lo stress influenza il decorso della Sclerosi Multipla? Lo stress è una reazione che si innesca nel nostro organismo quando percepiamo uno squilibrio tra gli stimoli che riceviamo dall’ambiente e sono fuori dal nostro controllo e le risorse o le capacità a nostra disposizione,

Quando sospettare SLA?

Uso del cervello per muovere un muscolo –

Il movimento di un muscolo implica solitamente una comunicazione fra quest’ultimo e il cervello attraverso i nervi. Lo stimolo a muovere un muscolo può avere origine nel cervello, come quando un soggetto decide consciamente di muovere un muscolo, ad esempio per raccogliere un libro. Oppure, lo stimolo a muovere un muscolo può avere origine nei sensi. Per esempio, delle speciali terminazioni nervose nella cute (recettori sensoriali) consentono di percepire il dolore o le variazioni di temperatura. Queste informazioni sensoriali vengono inviate al cervello, che può inviare un messaggio al muscolo indicandogli come reagire. Questo tipo di scambio coinvolge due complesse vie nervose:

Il percorso al cervello dei nervi sensoriali Il percorso dei nervi motori fino ai muscoli

Se i recettori sensoriali nella pelle rilevano dolore o un cambiamento di temperatura, trasmettono un impulso (segnale), che alla fine raggiunge il cervello. L’impulso si trasmette lungo un nervo sensoriale fino al midollo spinale. Gli impulsi attraversano una sinapsi (la giunzione fra due cellule nervose) fra il nervo sensoriale e una cellula nervosa nel midollo spinale. L’impulso passa dalla cellula nervosa nel midollo spinale fino al lato opposto del midollo spinale. L’impulso viene inviato lungo il midollo spinale e attraverso il tronco encefalico fino al talamo, che è il centro di elaborazione sensoriale situato in profondità nel cervello. L’impulso attraversa una sinapsi nel talamo fino alle fibre nervose che lo trasportano alla corteccia sensoriale del cervello (l’area che riceve e interpreta le informazioni che provengono dai recettori sensoriali). La corteccia sensoriale riceve l’impulso. In seguito la persona può decidere di iniziare il movimento, che attiva la corteccia motoria (l’area che pianifica, controlla ed esegue i movimenti volontari) per generare un impulso. Il nervo che trasporta l’impulso passa al lato opposto alla base del cervello. L’impulso viene inviato al midollo spinale. L’impulso attraversa una sinapsi fra le fibre nervose nel midollo spinale e un nervo motorio, che si trova nel midollo spinale. Gli impulsi escono dal midollo spinale lungo il nervo motorio. Alla giunzione neuromuscolare (ovvero dove i nervi si collegano ai muscoli), l’impulso passa dal nervo motorio alla placca motrice sul muscolo, dove l’impulso stimola il movimento di quest’ultimo.

Se la sensazione è improvvisa e forte (come quando si pesta una pietra appuntita o si prende in mano una tazza di caffè molto caldo), l’impulso può arrivare al midollo spinale e, da lì, direttamente al nervo motorio, bypassando il cervello. Il risultato è una risposta rapida di un muscolo, che si ritira immediatamente dalla causa del dolore. Tale reazione è definita riflesso spinale.

Le malattie dei motoneuroni hanno varie forme, quali: Le malattie dei motoneuroni sono più comuni negli uomini e solitamente si sviluppano nelle persone di età compresa tra 50 e 70 anni. La causa è in genere sconosciuta. Circa il 5-7% delle persone con malattia dei motoneuroni presenta un tipo ereditario e quindi ha familiari con la stessa malattia.

  1. Diverse parti del sistema nervoso possono essere le prime a essere colpite.
  2. Ad esempio, alcune forme di malattia dei motoneuroni colpiscono per prima la bocca e la gola.
  3. Altre colpiscono per prima una mano o un piede o li colpiscono in modo più grave.
  4. La paralisi di lunga durata può portare a una riduzione permanente dei muscoli (contratture).

La forza muscolare ne soffre, ma le persone non avvertono dolore né alterazioni della sensibilità. La depressione è frequente. Questa forma progressiva inizia con debolezza, spesso alle mani e più raramente ai piedi oppure alla bocca e alla gola. La debolezza può progredire più da un lato del corpo che dall’altro e solitamente risale dal braccio o dalla gamba.

La massa muscolare, in genere quella delle mani e dei piedi, inizia a ridursi (atrofia). Sono frequenti anche crampi muscolari, che possono manifestarsi prima della debolezza, ma non si osservano alterazioni della sensibilità. Le persone perdono peso e si sentono insolitamente stanche. Con il tempo, la debolezza aumenta.

Quando la sclerosi laterale amiotrofica colpisce i nervi motori nel cervello, generalmente il tono muscolare aumenta e i muscoli tendono a diventare rigidi e tesi, causando spasmi muscolari (la cosiddetta spasticità). I movimenti sono rigidi e goffi. Quando sono interessati i nervi motori nel midollo spinale, il tono muscolare si riduce, rendendo gli arti flaccidi e cadenti.

  • Quando la connessione tra nervi motori e muscoli viene perduta, i muscoli manifestano delle contrazioni spontanee (dette fascicolazioni).
  • Con il progredire dei sintomi, le persone possono non essere più in grado di controllare le risposte emotive e possono ridere o piangere in modo inappropriato.
  • Alla fine, i muscoli coinvolti nella respirazione si indeboliscono, creando problemi respiratori.

Alcune persone necessitano di un ventilatore polmonare per respirare. La rapidità di progressione della sclerosi laterale amiotrofica varia:

Il 50% delle persone affette dalla malattia muore entro 3 anni dalla comparsa dei primi sintomi. Circa il 20% sopravvive per 5 anni. Circa il 10% vive 10 anni o più. Qualche soggetto sopravvive per più di 30 anni.

Queste malattie dei motoneuroni sono varianti rare e lentamente progressive della sclerosi laterale amiotrofica:

La sclerosi laterale primaria colpisce essenzialmente le braccia e gambe. La paralisi progressiva pseudobulbare colpisce essenzialmente i muscoli del viso, della mandibola e della gola.

In entrambi i disturbi, i muscoli sono deboli e molto rigidi e contratti (spastici), ma non si verificano spasmi muscolari (le cosiddette fascicolazioni) e l’atrofia. Le emozioni possono essere variabili: le persone con paralisi progressiva pseudobulbare possono passare rapidamente dalla gioia alla tristezza senza motivo.

Sono comuni le manifestazioni emotive improvvise inappropriati (per esempio, risate o pianto improvvisi). I sintomi solitamente progrediscono per diversi anni prima di arrivare a un’invalidità totale. L’atrofia muscolare progressiva può insorgere a qualunque età. È simile alla sclerosi laterale amiotrofica, tranne per il fatto che non interessa i nervi motori nel cervello.

Inoltre, progredisce più lentamente, non causa spasticità, ma causa indebolimento, inflaccidimento e atrofia muscolare. I primi sintomi sono contrazioni involontarie o spasmi (fascicolazioni) delle fibre muscolari. Le mani vengono solitamente colpite per prime, seguite da braccia, spalle e gambe.

Alla fine viene colpito tutto il corpo. Molte persone con questa forma sopravvivono 25 anni o più. Nella paralisi bulbare progressiva vengono colpiti i nervi che controllano i muscoli della masticazione, della deglutizione e del linguaggio, rendendo queste funzioni sempre più difficili. La voce può avere un tono nasale.

In alcune persone, le emozioni sono variabili. Il decesso, spesso dovuto a polmonite, solitamente avviene 1-3 anni dopo la comparsa dei sintomi.

Valutazione medica Esami come risonanza magnetica per immagini, elettromiografia e studi della conduzione nervosa Analisi del sangue, e a volte delle urine, e una rachicentesi

Il medico sospetta una malattia dei motoneuroni negli adulti che presentano un debolezza muscolare progressiva senza dolore o perdita di sensibilità. Il medico chiede al soggetto:

Quali parti del corpo sono colpite Quando sono iniziati i sintomi Quali sintomi sono comparsi per primi Come sono cambiati i sintomi nel tempo

Queste informazioni gli forniscono indizi sulla causa dei sintomi.

Viene effettuata una risonanza magnetica per immagini (RMI) del cervello e a volte del midollo spinale per verificare la presenza di anomalie che possono causare sintomi simili. Vengono effettuati esami per verificare la presenza di altri disturbi che possono causare debolezza.

Per verificare la presenza di altre malattie, i medici possono:

Eseguire degli esami del sangue per controllare la presenza di infezioni e disturbi metabolici Eseguire degli esami dell’urina per verificare la presenza dei metalli pesanti (come piombo o mercurio) se il soggetto è stato esposto ad essi

Col passare del tempo le malattie dei motoneuroni tendono a causare sintomi che sono così caratteristici da rendere ovvia la diagnosi, senza bisogno di alcun esame.

Fisioterapia Farmaci per alleviare i sintomi

Le malattie dei motoneuroni non hanno un trattamento o una cura specifici. Tuttavia, i ricercatori continuano ad adoperarsi per trovare trattamenti sicuri ed efficaci. Alcuni farmaci possono contribuire ad alleviare i sintomi:

Il baclofene può aiutare a ridurre la spasticità dei muscoli. La fenitoina o il chinino possono aiutare a diminuire i crampi. L’amitriptilina o la fluvoxamina (antidepressivi) possono aiutare le persone con variabilità emotiva o depressione. Un farmaco che combina il destrometorfano (un sedativo della tosse) con la chinidina può aiutare a controllare le emozioni variabili.

In alcune persone con sclerosi laterale amiotrofica, il riluzolo, un farmaco che protegge le cellule nervose, può prolungare la vita di alcuni mesi. Questo farmaco si assume per bocca. L’edaravone, un farmaco più recente, può rallentare in una certa misura il declino della funzionalità nei soggetti affetti da sclerosi laterale amiotrofica.

Se si sviluppa dolore con il progredire della malattia (ad esempio, se si manifesta dolore quando una persona deve stare seduta troppo a lungo), possono essere utili le benzodiazepine, che sono dei sedativi leggeri. Un intervento chirurgico per migliorare la deglutizione è utile solo in alcuni soggetti con paralisi bulbare progressiva.

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Quando sospettare la Sla?

Sintomi della sclerosi laterale amiotrofica – Analogamente ad altre malattie di origine neurologica, la Sla insorge spesso con una sintomatologia aspecifica. La patologia evolve in silenzio. La Sla si manifesta quando la progressiva perdita dei motoneuroni supera la capacità compensatoria dei motoneuroni superstiti.

I sintomi iniziali della Sla possono variare sensibilmente da soggetto a soggetto e spesso includono debolezza muscolare o rigidità. Una persona potrebbe avere difficoltà ad afferrare una penna o sollevare un bicchiere, mentre un’altra persona potrebbe riscontrare un cambiamento nel tono della voce quando parla.

La Sla solitamente ha un esordio graduale e la progressione, ancora una volta, può differire in modo significativo da caso a caso. I sintomi possono iniziare nei muscoli che controllano la parola e la deglutizione, o nelle mani, braccia, gambe o piedi.

  • aumento eccessivo del tono muscolare (ipertono muscolare)
  • accentuazione esagerata dei riflessi muscolo-tendinei (iperreflessia profonda)
  • risposta anomala al riflesso cutaneo plantare (segno di Babinski)

I disturbi, invece, da riferire alla perdita dei motoneuroni inferiori si configurano come:

  • riduzione del tono muscolare (ipotonia muscolare)
  • riduzione del volume muscolare (atrofia muscolare)
  • iporeflessia (i muscoli rispondono meno agli stimoli)
  • contrazione spontanea, rapida e regolare di uno o più muscoli, senza conseguente movimento (fascicolazioni)

A quale età ci si può ammalare di sclerosi multipla?

Sclerosi multipla: cosa è e quali sono i sintomi – La sclerosi multipla è una malattia cronica del sistema nervoso centrale spesso progressivamente invalidante. È una delle più frequenti cause di disabilità nelle persone giovani. L’esordio, infatti, è tra i 15 e i 50, ma spesso si manifesta tra i 20 e i 30 anni.

Colpisce più le donne che gli uomini con un rapporto di 2 a 1. Un processo infiammatorio ricorrente provoca il danneggiamento della mielina, la guaina protettiva che avvolge ed isola le fibre nervose e che permette loro di condurre gli impulsi dalle diverse aree del sistema nervoso centrale alla periferia e viceversa.

Poi progressivamente si danneggiano anche le fibre e le cellule nervose. Fatica, disturbi visivi, disturbi sfinterici, disturbi sessuali, disturbi sensitivi e motori sono le manifestazioni più frequenti della sclerosi multipla. All’esordio della malattia, essi sono variabili e possono presentarsi singolarmente o in associazione, in forma acuta oppure progressiva.

La frequenza dei sintomi varia inoltre al variare dell’età, con una prevalenza dei disturbi visivi nei casi colpiti in età minore di 20 anni, mentre nei casi più tardivi risulta preponderante il problema della mobilità. Tra i sintomi frequenti all’esordio c’è la fatica, che nel decorso della malattia arriva ad essere presente nell’85% delle persone con SM,

Tale sintomo può rendere particolarmente difficile lo svolgimento dell’attività lavorativa e dell’attività della vita quotidiana e sociali. L’infiammazione del nervo ottico (annebbiamento della vista) e la diplopia (visione sdoppiata) risultano frequenti all’esordio della malattia in età giovanile, in quanto circa il 18% delle persone con SM tra i 20 e 40 anni ne soffre.

Il deficit visivo di solito raggiunge un picco in alcuni giorni, dopo di che generalmente migliora in un periodo compreso tra 8 e 12 settimane, spontaneamente o per mezzo di un ciclo di cortisonici. Altri sintomi molto frequenti all’esordio che interessano i giovani sono i disturbi sensitivi, costituiti per esempio da un calo delle sensibilità o formicolio, intorpidimento di mani e piedi, fino a vere e proprie sindromi dolorose.

Il dolore, specie quello « neuropatico », cioè da sofferenza specifica delle strutture nervose, è un disturbo « invisibile », difficile da misurare in modo oggettivo ma altamente invalidante. Estremamente comune nella SM è anche la diminuzione della forza (ipostenia) che compare a uno o più arti.

In particolare se la riduzione della forza interessa gli arti inferiori darà luogo al sintomo tipico della SM: i disturbi del cammino, I disturbi urinari, presenti complessivamente nel 70% delle persone con SM diventano più frequenti nelle fasi più avanzate della malattia e sono di significativo impatto sulla qualità di vita; la loro corretta gestione risulta in molti casi estremamente importante.

Per quanto riguarda la sessualità e le problematiche ad essa correlate, si stima che presentino difficoltà per il 70% delle persone con SM e naturalmente la fascia d’età giovanile si confronta in questo caso con un impatto emotivo e relazionale del problema di portata particolare.

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Altri sintomi possono comparire all’esordio, ma con frequenza nettamente inferiore rispetto a quelli precedentemente illustrati, e nel loro insieme non superiore al 10%. Tra questi le manifestazioni epilettiche, i disturbi sensitivi improvvisi quali prurito e formicolio e i disturbi cognitivi quali la difficoltà di concentrazione ed attenzione.

Il trattamento precoce Un trattamento precoce può evitare la progressione della malattia e un aumento di disabilità. La terapia, quindi, deve mirare a prevenire l’accumulo delle lesioni tenendo in considerazione che più l’intervento è precoce, più risulterà efficace a lungo termine.

Negli ultimi 10 anni si sono fatti grandi progressi nella ricerca di farmaci in grado di modificare il decorso della Sclerosi Multipla, In particolare si è osservato che alcuni farmaci, chiamati immunomodulanti (interferoni beta, glatiramer acetato e natalizumab), sono in grado di ridurre la gravità e la frequenza degli attacchi, rallentare la progressione della malattia e ridurre la risposta infiammatoria.

Ciò ha avuto ed ha un ruolo fondamentale nel modificare sostanzialmente le prospettive di un giovane che riceve oggi la diagnosi di SM: grazie alle terapie attuate precocemente può guardare con più ottimismo al futuro. L’obiettivo del trattamento sarebbe, quindi, quello di prevenire il danno irreversibile alla mielina e agli assoni.

  1. Per questo motivo è importante agire precocemente anche dopo il primo attacco di malattia.
  2. La perdita della guaina mielinica, infatti, sarebbe alla base del progressivo e irreversibile danno alle fibre nervose che, prive di protezione, sarebbero più esposte all’azione di sostanze nocive.
  3. Sulla base di quanto detto, la proposta terapeutica è di trattare le persone con SM il più precocemente possibile, anche dopo il primo attacco della malattia se il quadro clinico e neuroradiologico evidenziano già una compromissione del sistema nervoso centrale.

Le terapie Numerosi progressi sono stati compiuti dal punto di vista terapeutico anche se a tutt’oggi non vi è ancora una cura definitiva della SM. Nonostante ciò, le terapie attualmente disponibili aiutano le persone con sclerosi multipla a vivere meglio, contrastando l’avanzare della malattia e riducendo la frequenza e la gravità delle ricadute.

  • Il trattamento con questi farmaci è a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Tra gli immunomodulant i, il trattamento più utilizzato nelle forme recidivanti-remittenti è l’interferone beta in grado di ridurre il numero di attacchi acuti e la progressione della disabilità.
  • Studi hanno confermato che un utilizzo precoce di interferone riduce il rischio di una SM definita secondo i criteri ufficiali.

Oltre all’interferone beta, nel 2002 è stato introdotto in terapia il glatimer acetato o copolimero, una miscela di aminoacidi che preserverebbe la mielina, riducendo il numero e il volume delle lesioni provocate dalla sclerosi multipla. Gli immunosoppressori, come il mitoxantrone approvato nel 2002, e quelli più tradizionali come la ciclofosfamide e l’ azatioprina, possono invece essere somministrati per prevenire le ricadute di malattia attraverso la riduzione globale dell’attività delle cellule del sistema immunitario e sono utilizzati nelle forme di malattia nelle forme più aggressive che non rispondono alle altre terapie.

  1. Dal 2007, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato anche la rimborsabilità del Tysabri® ( natalizumab ) per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente,
  2. Numerose nuove sperimentazioni con altre molecole sono tuttora in fase di esecuzione o di programmazione e sono già stati avviati, inoltre, diversi studi terapeutici sulle forme progressive di SM, alcuni dei quali stanno già fornendo risultati promettenti.
  3. Varie categorie di farmaci, basate sull’azione di anticorpi monoclonali o di molecole che agiscono sui vari passaggi del processo infiammatorio sono il risultato di intense ricerche in tutto il mondo.
  4. Terapie orali: Fingolimod e Cladribina
  5. Il 21 marzo 2011 la Commissione Europea ha approvato definitivamente il farmaco Gilenya ® (fingolimod) al dosaggio giornaliero di 0,5 mg come terapia di base per la SM nelle persone con sclerosi multipla recidivante-remittente ad alta attività di malattia nonostante il trattamento con interferone beta, o in persone con sclerosi multipla recidivante-remittente grave a rapida evoluzione.
  6. Tale approvazione fa seguito al parere positivo espresso in data 21 Gennaio 2011 dal comitato dell’agenzia europea del farmaco per i prodotti medicinali per uso umano.
  7. L’approvazione si è basata sulla valutazione dei risultati ottenuti negli studi clinici condotti su tale molecola che hanno dimostrato una significativa efficacia di fingolimod nel ridurre le ricadute, il rischio di progressione della disabilità e il numero di lesioni cerebrali, un indicatore dell’attività di malattia, rilevate alla risonanza magnetica.

Il fingolimod è il primo farmaco appartenente ad una nuova classe di farmaci detti modulatori dei recettori della sfingosina-1 fosfato. Il meccanismo d’azione del fingolimod permette di ridurre l’attacco del sistema immunitario al sistema nervoso centrale, sequestrando alcuni globuli bianchi (linfociti) nei linfonodi.

  • Questo impedisce ai linfociti di raggiungere il sistema nervoso, riducendo così il danno infiammatorio, inoltre il « sequestro » dei globuli bianchi è reversibile alla sospensione del trattamento con fingolimod.
  • Per quanto riguarda la cladribina in data 21 gennaio 2011,in seguito alla richiesta di riesame da parte dell’azienda Merck Serono, il CHMP ha confermato la sua precedente posizione emettendo un parere negativo finale relativamente alla richiesta di immissione in commercio per Cladribina compresse come trattamento in compresse per la Sclerosi Multipla recidivante-remittente.

L’azienda ha anche comunicato che il suo impegno nel completamento degli studi clinici in corso continua. Proprio tali studi forniranno ulteriori informazioni sull’efficacia e sulla sicurezza del farmaco.

Chi ha la sclerosi multipla può lavorare?

I progetti – Mapo. Il decorso della patologia può portare deficit cognitivi, alterazioni motorie, disturbi psicologici, sintomi visibili ma anche sintomi non visibili. Per il mantenimento del posto di lavoro è necessario dunque il coinvolgimento della persona, ma anche dell’azienda, per poter gestire al meglio l’evoluzione di una patologia così variabile e impattante.

In questo campo AISM è partner di un progetto che ha avuto inizio a giugno 2017 e che terminerà a fine anno 2018 – Conoscere la disabilità: metodi, strumenti e tecnologie per il mantenimento del posto di lavoro – realizzato da Fondazione ASPHI e prevede una serie di incontri di formazione e sensibilizzazione il cui scopo è fornire informazioni, strumenti e metodi per il mantenimento del posto di lavoro di persone con patologie neurodegenerative e ridotte capacità lavorative acquisite nel corso della vita lavorativa.

Proprio perché è necessario il massimo coinvolgimento, gli incontri sono dedicati a personale aziendale delle risorse umane, middle management, lavoratori con disabilità, colleghi di lavoro dei lavoratori con disabilità, medici del lavoro. Women, accessibility, tourism (WAT) L’occupabilità delle persone con sclerosi multipla, soprattutto donne, è l’obiettivo del progetto Women, accessibility, tourism (WAT), promosso da AISM in collaborazione con la Fondazione Costa Crociere, partito il 1 settembre 2017 e con termine a dicembre 2018.

  • Attraverso attività sul campo e grazie all’esperienza diretta delle partecipanti, lo scopo è creare e testare itinerari turistici nelle città italiane ed europee in cui fa tappa la crociera del Mediterraneo di Costa Crociere.
  • Il progetto prevede sia giornate di formazione che trasferte nelle città selezionate, la verifica dell’accessibilità dei percorsi e una possibile esperienza lavorativa in strutture turistiche.

In viaggio come a casa Il Progetto In Viaggio come a casa – che ha avuto inizio a marzo 2018 e ha una durata di due anni – punta all’inserimento lavorativo di persone con disabilità visiva, disabilità motoria e disabilità cognitiva, nel segmento del turismo e della ristorazione.

  • L’Associazione ha un ruolo nella selezione e orientamento delle persone, nella formazione, nel tutoraggio, nonché nelle attività di accompagnamento all’esperienza lavorativa in « modalità protetta ».
  • L’obiettivo è la selezione e la formazione di profili adeguati e appetibili per il mondo del lavoro con competenze specifiche in materia di accoglienza di persone con bisogni turistici speciali.

Training Realization Empowerment Progetto promosso da Istituto David Chiossone di Genova e AISM e finanziato dalla Regione Liguria, terminato nel 2016, ha costituito un’opportunità concreta per ragazzi under 25 con disabilità visive o con sclerosi multipla sui temi legati alla disabilità nei contesti lavorativi.

Perché viene la sclerosi?

Che cosa causa la sclerosi multipla? – La sclerosi multipla, o sclerosi a placche, è una malattia autoimmune. A causare la sclerosi multipla è una scorretta risposta o reazione del sistema immunitario che, per errore, attacca alcune parti del sistema nervoso centrale.

Cosa succede al cervello con la sclerosi multipla?

Decorso e sintomi – Nella maggior parte dei casi, la sclerosi multipla viene diagnosticata nella fascia di età 20-40 anni mentre i casi pediatrici (prima dei 18 anni) riguardano il 3-5% delle diagnosi. Al momento della diagnosi, l’80-85% delle persone manifesta la forma recidivante remittente della Sm, caratterizzata da ricadute, con episodi neurologici acuti, seguite da fasi di remissione dei sintomi.

  1. Nel 10-15% dei casi la malattia esordisce come una forma progressiva (primaria progressiva) caratterizzata da un constante peggioramento dei sintomi.
  2. Il 65% circa delle forme recidivanti remittenti sviluppa una forma progressiva (secondaria progressiva) dopo un periodo di tempo variabile (in media dopo circa 15 anni dall’esordio).

Le donne sono colpite in misura superiore agli uomini, con un rapporto di 2-3 donne per ogni uomo colpito dalla malattia. Nella maggior parte dei casi, la Sm si manifesta inizialmente con sintomi episodici e transitori, differenti per gravità, frequenza e durata, in base alle aree del sistema nervoso centrale colpite.

disturbi dell’equilibrio e della coordinazione, I sintomi comprendono atassia (mancanza di coordinamento dei movimenti muscolari volontari), perdita di equilibrio, vertigini, debolezza degli arti e tremore. Questi ultimi sono tra i sintomi della Sm più disabilitanti e possono apparire in varie forme e con modalità più o meno intense. Il tremore più comune è quello che si manifesta quando gli arti compiono movimenti intenzionali fatica, Può comparire già nelle prime fasi di malattia come una sensazione di stanchezza estrema o spossatezza, non correlabile all’attività fisica. La fatica interferisce con le attività fisiche e mentali della persona con sclerosi multipla, contribuendo a peggiorare le difficoltà già presenti disturbi della vista, Sono provocati da danni al nervo ottico o da mancanza di coordinazione dei muscoli dell’occhio. Sono rappresentati in particolare dalla neurite ottica, che è uno dei sintomi d’esordio più comuni della malattia, con disturbi o perdita temporanea della vista, da dolore perioculare, dallo sdoppiamento della visione (diplopia) e dal nistagmo (movimento involontario, ripetitivo e oscillatorio degli occhi) spasticità : può manifestarsi in forme più leggere, caratterizzate dalla sensazione di intorpidimento e rigidità muscolare, o in forme più gravi che provocano spasmi dolorosi e incontrollati delle estremità (generalmente le gambe) dolore, Si può presentare in diverse modalità, come il dolore parossistico, a insorgenza acuta, e più frequentemente il dolore cronico disturbi della sensibilità, Sintomi tipici sono formicolii, sensazioni di bruciore, parestesie (percezioni alterate degli arti e di altre parti del corpo), ridotta sensibilità al tatto, al caldo, al freddo o al dolore disturbi intestinali, Può essere compromessa la mobilità intestinale, con problemi di stipsi o incontinenza fecale disturbi vescicali, Possono comportare urgenza minzionale (comparsa di un irresistibile bisogno di urinare) e incontinenza urinaria ma anche ritenzione urinaria disturbi della sessualità, Gli uomini con Sm possono lamentare problemi erettili, eiaculazione anticipata o assente. Le donne possono avere problemi di perdita di sensibilità nell’area genitale disturbi cognitivi, Alterazioni della memoria, del ragionamento, dell’apprendimento e dell’attenzione disturbi dell’umore, La depressione clinica o maggiore è più frequente nelle persone con Sm che nella popolazione generale e rispetto ad altre malattie croniche.

Che differenza c’è tra sclerosi e sclerosi multipla?

Quali sono le differenze tra SM e SLA? – Nonostante abbiano in comune il termine « sclerosi » e colpiscano entrambe il sistema nervoso, SM e SLA rappresentano due patologie molto diverse tra di loro.1. La sclerosi multipla (SM) è definita come una malattia infiammatoria, demielinizzante, mentre la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una patologia neurodegenerativa, in altre parole non vi sono fenomeni infiammatori.2.

In riferimento alla causa delle due malattie, anche se per nessuna delle due è completamente nota, sappiamo che la SM è una malattia su base autoimmune, in cui il nostro sistema immunitario, generalmente è deputato a combattere organismi estranei come virus e batteri, combatte, per « errore », una componente interna del nostro corpo, in particolare la mielina del sistema nervoso.

La SLA è invece una patologia degenerativa, in cui quindi, sempre per « errore », una parte della cellule del nostro corpo, in questo caso i motoneuroni, muoiono più precocemente, provocando la progressiva perdita della funzione muscolare.3. La sintomatologia che si manifesta nelle due malattie è diversa; mentre nella SM, essendo la mielina distribuita in diversi territori del sistema nervoso, le manifestazioni cliniche possono essere varie, comprendendo per esempio disturbi motori, della sensibilità, di coordinazione, visivi, del sistema urinario, nella SLA, essendovi un coinvolgimento selettivo dei motoneuroni, potremo avere tutti quei sintomi che sono appunto legati a una compromissione delle funzioni motorie (tra cui ad esempio riduzione della forza in determinati distretti muscolari, fascicolazioni, atrofia muscolare).4.

La SM è una malattia relativamente frequente (si stima che in Italia colpisca circa 5 persone ogni 10000 abitanti, prevalentemente donne tra i 20 e i 40 anni), la SLA è considerata una patologia rara, che colpisce di più il sesso maschile e con un’età di insorgenza generalmente un pochino più avanzata rispetto alla SM.5.

Nel campo del decorso delle due malattie possiamo notare alcune differenze, L’andamento della SM è infatti molto variabile; nella forma più frequente di SM (forma a « ricadute e remissioni »), si alternano periodi in cui la malattia si ripresenta ( ricadute ) a periodi in cui la malattia è silente, a questa fase dopo molti anni si può andare incontro a un decorso progressivo con graduale accumulo di disabilità (in questo caso la malattia viene definita forma « secondariamente progressiva »); in una minoranza di casi, la SM presenta fin dall’esordio un andamento progressivo (forma « primariamente progressiva »), ma la progressione si manifesta comunque nell’arco di diversi anni,

La SLA è invece una patologia che purtroppo progredisce più rapidamente, in cui l’aspettativa di vita dall’esordio è in genere di 2-3 anni.6. Infine, mentre per la SM abbiamo a disposizione varie terapie farmacologiche che agiscono riducendo l’infiammazione e quindi prevengono le ricadute e la successiva progressione di malattia, attualmente non esistono farmaci in grado di prevenire in maniera significativa la progressione della SLA.

La SLA è comunque una malattia curabile, anche se non guaribile, in cui lo scopo principale della terapia è quello di migliorare la qualità di vita e ridurre le complicanze. La terapia della SLA prevede trattamento riabilitativo, eventuale supporto nutrizionale e ventilatorio e terapia farmacologica sintomatica.

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Quali sono i primi sintomi della demielinizzazione?

Le Malattie demielinizzanti sono un gruppo di patologie che alterano la mielina, ovvero il rivestimento che avvolge buona parte delle fibre nervose del sistema nervoso centrale e periferico. Ogni fibra nervosa è costituita da un assone e dalla mielina che lo riveste.

Questo rivestimento è composto da proteine e lipidi ed è fatto di più strati che insieme formano una guaina detta guaina mielinica, La funzione di questa guaina è quella di isolare gli assoni che riveste e permettere la conduzione degli impulsi nervosi da e verso il cervello in modo veloce (esistono infatti anche fibre amieliniche lungo le quali la conduzione è più lenta).

Quando la guaina mielinica è danneggiata in modo irreversibile, la conduzione del segnale elettrico non può più avvenire e i nervi (che sono formati da più fasci di fibre nervose) risultano danneggiati. Sono malattie demielinizzanti la sclerosi multipla, l’ adrenoleucodistrofia, l’ encefalomielite acuta disseminata, l’ adrenomieloneuropatia, la malattia di Devic e la neuropatia ottica ereditaria di Leber.

Negli adulti, a determinare la distruzione della mielina possono essere delle infezioni virali oppure una reazione autoimmune come nel caso della sclerosi multipla. Altre cause sono le infiammazioni, i disturbi metabolici o la carenza di vitamina B 12, ictus, l’assunzione di particolari farmaci o un eccesso di alcol.

Nei bambini, uno scorretto sviluppo della guaina mielinica può essere dovuto a malattie genetiche ereditarie quali la malattia di Tay-Sachs. I sintomi sono di tipo neurologico e variano a seconda delle fibre nervose demielinizzate, della patologia e della sua progressione.

Comprendono debolezza muscolare, contrazioni muscolari involontarie ( spasticità ) e perdita della coordinazione motoria, paralisi, perdita di sensibilità, formicolii, problemi alla vista o addirittura cecità, problemi di udito, difficoltà nel parlare, incontinenza, depressione, nausea, cefalee, febbre.

Oltre all’esame neurologico, ai fini della diagnosi, per individuare le aree demielinizzate si ricorre alla risonanza magnetica. Altre analisi sono l’esame del liquido cefalorachidiano, specifici test genetici e lo studio delle risposte evocate da stimoli sensoriali che, nei malati di sclerosi multipla, risultano più lente del normale.

Per alcune delle malattie demielinizzanti non esiste un trattamento efficace. I corticosteroidi possono essere utili nell’encefalomielite acuta disseminata. Nella sclerosi multipla sono utilizzati anche farmaci che impediscono al sistema immunitario di attaccare le guaine mieliniche ( interferone beta, natalizumab, mitoxantrone, dimetilfumarato ) oltre a farmaci per il controllo dei sintomi.

Fisioterapia e attività fisica sono di grande aiuto nel ridurre la spasticità e controllare i problemi di equilibrio. Sono invece da evitare il fumo e le alte temperature (docce e bagni caldi) poiché il calore tende a peggiorare la sintomatologia.

Cosa succede se non si cura la sclerosi multipla?

In Italia sono oltre 126mila le persone colpite. Per gli esperti è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni mediche, soprattutto in epoca Covid19 e va potenziata la riabilitazione. Nel nostro Paese i Centri sono considerati fra i migliori al mondo.

  1. 19 MAG – La sclerosi multipla, malattia tra le più comuni e gravi del sistema nervoso centrale, viene tenuta « sotto controllo » in sette pazienti su dieci.
  2. Per il 30% dei malati è quindi necessario migliorare il percorso diagnostico-assistenziale.
  3. Nonostante questi indubbi successi, la patologia mina ancora seriamente la qualità di vita dei pazienti in quanto altera la comunicazione tra il cervello ed il resto del corpo.

I sintomi e il decorso variano e vanno da problemi della vista, a disturbi cognitivi, fino a stanchezza e difficoltà nella deambulazione. Inoltre in Italia aumenta il numero complessivo di malati: i nuovi casi l’anno sono più di 3.400 (una diagnosi ogni 3 ore).

  1. Per ridurre la gravità dei sintomi è fondamentale garantire, soprattutto durante la pandemia, un intervento terapeutico tempestivo e una scrupolosa aderenza alle cure da parte dei malati.
  2. È quanto hanno sostenuto gli specialisti durante un media-tutorial on line dedicato alla sclerosi multipla, promosso da Celgene ora parte di Bristol Myers Squibb.

« Oggi abbiamo a disposizione più di venti farmaci, molti dei quali sono chiamati ‘modificanti la malattia’ perché agiscono sul nostro sistema immunitario e possono ridurre gli attacchi e rallentare la progressione della patologia – ha sottolineato il prof.

Francesco Patti, dell’Aou Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, Centro Sclerosi Multipla – negli ultimi tre anni, sono state introdotte nuove terapie anche per le forme progressive di sclerosi multipla. Garantiscono buoni risultati ma ci confermano che non siamo ancora in grado di controllare completamente la malattia.

Questo avviene perché non disponiamo ancora di armi ben affilate soprattutto per quei casi più gravi dove la malattia non presenta periodi di remissione. Si rendono necessari, inoltre, interventi di riabilitazione per il 55% dei malati. Le possibilità di garantire una discreta qualità di vita dipendono molto dall’intervento precoce che si riesce ad assicurare.

  1. Prima della pandemia trascorrevano in media 30-40 giorni dal momento della diagnosi all’inizio della terapia.
  2. Il Covid-19 ha in parte complicato la situazione soprattutto durante i mesi più difficili del 2020.
  3. Nonostante lo stress test che sta subendo da oltre un anno il nostro sistema sanitario nazionale, abbiamo assicurato la somministrazione delle cure nonostante alcuni inevitabili rinvii e ritardi.

Ciò è dovuto alla buona organizzazione e all’ottima qualità dei centri per la sclerosi multipla attivi in Italia, considerati tra i migliori al mondo ». « Un altro problema è quello dell’aderenza alla terapia prescritta dallo specialista – ha aggiunto il prof.

Claudio Gasperini, Dirigente Medico del Dipartimento di Neuroscienze AO San Camillo-Forlanini di Roma – per quanto riguarda i farmaci orali a distanza di un anno solo il 75% dei pazienti li assume correttamente seguendo le indicazioni mediche. Il fenomeno si riscontra anche per le terapie iniettive che preoccupano per gli effetti collaterali e per modalità di somministrazione.

Come è noto, la pandemia ha reso più difficile l’accesso alle strutture sanitarie e ha fatto saltare alcuni controlli clinici. Il paziente poi tende a non comunicare al medico curante la mancata aderenza ai trattamenti. Risulta così in crescita un fenomeno francamente preoccupante e che può vanificare i successi che abbiamo ottenuto grazie ad anni di ricerca scientifica ».

  • La sclerosi multipla è una patologia cronica, imprevedibile e progressivamente invalidante.
  • Si calcola che siano oltre 126mila le persone con SM in Italia e il costo sociale annuale medio per paziente è di circa 45mila euro.
  • Colpisce in numero maggiore le donne, in un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini, ed esordisce per lo più tra i 20 e i 40 anni.

« E’ una patologia cronica e come tale richiede cure adeguate nelle diverse fasi di malattia e un monitoraggio periodico da parte del neurologo e degli altri operatori sanitari coinvolti nel percorso di cura – ha concluso il prof. Mario Alberto Battaglia, Presidente Fondazione Italiana Sclerosi Multipla -.

Questi controlli potranno essere garantiti anche attraverso nuovi strumenti digitali che in parte già erano sperimentati prima della pandemia. Il Covid-19 ha evidenziato le carenze della nostra rete d’assistenza soprattutto a livello territoriale. Un paziente su quattro, fra quelli che ne hanno avuto bisogno durante la pandemia, ha evidenziato difficoltà nell’accesso al supporto psicologico e alla riabilitazione.

Vanno potenziate infatti tutte quelle attività socio-sanitarie che non sono riconducibili ai centri specializzati come le cure a domicilio, la riabilitazione o l’assistenza psicologica, sia da remoto che in presenza, in particolare per i più gravi, così come agevolare il percorso per il riconoscimento dell’invalidità. Quotidianosanità.it Quotidiano online d’informazione sanitaria. QS Edizioni srl P.I.12298601001 Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 00131 – Roma Sede operativa: Via della Stelletta, 23 00186 – Roma Direttore responsabile Luciano Fassari Direttore editoriale Francesco Maria Avitto Presidente Ernesto Rodriquez

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Cosa succede al cervello con la sclerosi multipla?

Decorso e sintomi – Nella maggior parte dei casi, la sclerosi multipla viene diagnosticata nella fascia di età 20-40 anni mentre i casi pediatrici (prima dei 18 anni) riguardano il 3-5% delle diagnosi. Al momento della diagnosi, l’80-85% delle persone manifesta la forma recidivante remittente della Sm, caratterizzata da ricadute, con episodi neurologici acuti, seguite da fasi di remissione dei sintomi.

Nel 10-15% dei casi la malattia esordisce come una forma progressiva (primaria progressiva) caratterizzata da un constante peggioramento dei sintomi. Il 65% circa delle forme recidivanti remittenti sviluppa una forma progressiva (secondaria progressiva) dopo un periodo di tempo variabile (in media dopo circa 15 anni dall’esordio).

Le donne sono colpite in misura superiore agli uomini, con un rapporto di 2-3 donne per ogni uomo colpito dalla malattia. Nella maggior parte dei casi, la Sm si manifesta inizialmente con sintomi episodici e transitori, differenti per gravità, frequenza e durata, in base alle aree del sistema nervoso centrale colpite.

disturbi dell’equilibrio e della coordinazione, I sintomi comprendono atassia (mancanza di coordinamento dei movimenti muscolari volontari), perdita di equilibrio, vertigini, debolezza degli arti e tremore. Questi ultimi sono tra i sintomi della Sm più disabilitanti e possono apparire in varie forme e con modalità più o meno intense. Il tremore più comune è quello che si manifesta quando gli arti compiono movimenti intenzionali fatica, Può comparire già nelle prime fasi di malattia come una sensazione di stanchezza estrema o spossatezza, non correlabile all’attività fisica. La fatica interferisce con le attività fisiche e mentali della persona con sclerosi multipla, contribuendo a peggiorare le difficoltà già presenti disturbi della vista, Sono provocati da danni al nervo ottico o da mancanza di coordinazione dei muscoli dell’occhio. Sono rappresentati in particolare dalla neurite ottica, che è uno dei sintomi d’esordio più comuni della malattia, con disturbi o perdita temporanea della vista, da dolore perioculare, dallo sdoppiamento della visione (diplopia) e dal nistagmo (movimento involontario, ripetitivo e oscillatorio degli occhi) spasticità : può manifestarsi in forme più leggere, caratterizzate dalla sensazione di intorpidimento e rigidità muscolare, o in forme più gravi che provocano spasmi dolorosi e incontrollati delle estremità (generalmente le gambe) dolore, Si può presentare in diverse modalità, come il dolore parossistico, a insorgenza acuta, e più frequentemente il dolore cronico disturbi della sensibilità, Sintomi tipici sono formicolii, sensazioni di bruciore, parestesie (percezioni alterate degli arti e di altre parti del corpo), ridotta sensibilità al tatto, al caldo, al freddo o al dolore disturbi intestinali, Può essere compromessa la mobilità intestinale, con problemi di stipsi o incontinenza fecale disturbi vescicali, Possono comportare urgenza minzionale (comparsa di un irresistibile bisogno di urinare) e incontinenza urinaria ma anche ritenzione urinaria disturbi della sessualità, Gli uomini con Sm possono lamentare problemi erettili, eiaculazione anticipata o assente. Le donne possono avere problemi di perdita di sensibilità nell’area genitale disturbi cognitivi, Alterazioni della memoria, del ragionamento, dell’apprendimento e dell’attenzione disturbi dell’umore, La depressione clinica o maggiore è più frequente nelle persone con Sm che nella popolazione generale e rispetto ad altre malattie croniche.

Come si presenta il formicolio nella sclerosi multipla?

Disturbi sensoriali nei pazienti con sclerosi multipla – I sintomi legati ai sensi nella sclerosi multipla sono causati dalla demielinizzazione delle fibre nervose delle aree del cervello che comunicano con il midollo spinale e le zone periferiche. L’intorpidimento ed il formicolio si verificano quando i nervi che trasmettono le sensazioni non « conducono » correttamente le informazioni, e le sensazioni in quella particolare area risultano carenti o inesistenti.

  • Queste sensazioni possono interessare un’area molto piccola, come una macchia sul viso, o intere zone del corpo, come braccia, gambe o piedi.
  • I principali disturbi sensitivi sperimentati dai pazienti con SM comprendono parestesie e disestesie,
  • Le parestesie sono causate dall’inattività e da una serie di fattori come lo stare fermi in una posizione troppo a lungo o la mancanza di afflusso di sangue all’area interessata.

Con disestesie (cioè « brutte sensazioni ») si indicano invece sensazioni anormali di entità variabile, come il formicolio, l’intorpidimento, il bruciore o la sensazione di fasciatura.Se l’intorpidimento ed il formicolio sono localizzati nella zona dei piedi, il paziente con SM avverte:

Problemi di deambulazione;Mancanza di coordinazione nei movimenti (atassia sensitiva).

Se l’intorpidimento ed il formicolio sono localizzati nella zona delle braccia o delle mani, il paziente con SM avrà difficoltà:

A mantenere gli oggetti in mano;A compiere movimenti precisi con braccia e mani.

Infine, nei pazienti affetti da sclerosi multipla che sperimentano problemi di sensibilità è molto comune soffrire di allodinia e provare una sensazione di dolore ai contatti generalmente innocui. : Sclerosi multipla, formicolio e altri disturbi della sensibilità